Ma Gerry Cardinale è sparito dagli ambienti che riguardano il Milan? La domanda se la pone il sito della Gazzetta dello Sport, facendo notare come il proprietario americano non si sia né fatto vedere né sentire sui temi scottanti che avvolgono il suo Club in difficoltà.

Eppure Cardinale ha recentemente inglobato nel suo fondo RedBird anche il The Telegraph, mostrando la sua capacità di aggirarsi nel mondo finanziario con esperienza. Sotto questo punto di vista, è chiaro un concetto che diventa legge con le proprietà che fanno investimenti: le squadre di calcio sono una delle tante attività che vengono gestite, talvolta perdendone la priorità.

La Rosea sottolinea come in un momento così difficile ci si aspetta di più da parte di chi sta al comando, cercando di rivitalizzare un Club che nella sua storia ha avuto tantissimi alti e pochissimi bassi. Il tifoso del Milan si chiede cosa succederà con RedBird, come farà a ripartire la squadra e come verranno gestite le opere che vanno oltre il campo (come lo stadio, ad esempio).

Una squadra senza coppe europee, soprattutto se ha i colori blasonati rossi e neri, deve per forza tentare la scalata verso l’alto. Sia per la storia, sia per le finanze, sia per il brand. Tante persone che seguono distrattamente il gioco del calcio non devono smettere di sintonizzarsi sui canali del Diavolo, perché il marketing si sviluppa anche su questi soggetti. E la tournée 2025 andrà in Oriente: sarebbe stato carino essere più in hype coi risultati.

La ricerca del Direttore Sportivo ha visto la sua partecipazione in prima linea per cercare di risollevare il lato del gioco, fallimentare in quest’annata. Cardinale ha incontrato diversi profili, tra cui Tare. La prossima mossa è aumentare la quota italiana tra società e rosa, per avere più possibilità di fare bene in Serie A. Anche l’allenatore sarà italiano, seguito però dai dirigenti di fiducia come Ibrahimovic, Moncada e soprattutto Furlani, confermato Amministratore Delegato. Gli equilibri si sono delineati all’interno di Casa Milan.

Altra importante questione, in evoluzione positiva e negativa a seconda dei mesi, è quella che riguarda lo stadio come citato in precedenza. Inter e Milan lavoreranno su San Siro, con i rossoneri che hanno abbandonato San Donato Milanese nonostante gli investimenti. Da chiarire se a luglio il businessman americano sarà nel capoluogo lombardo per occuparsi dell’acquisizione dell’impianto.