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MP Q&A – Antonini su Instagram: “Il ‘gol’ di Muntari spartiacque del calcio italiano. Milan, tieniti stretto Ibra”

Protagonista odierno della nostra consueta diretta Instagram, è stato l’ex difensore del Milan Luca Antonini, che ci ha parlato a 360° della sua esperienza rossonera e del Milan attuale.

Sulla sua esperienza al Milan:Da quando avevo 7 anni facevo parte del settore giovanile e ci sono rimasto fino ai 19, poi a 25 sono tornato a casa e ci ho passato altri 5 anni: sono stati anni della mia vita troppo importanti. Ho vissuto il Milan sotto tutti i punti di vista, è stato un sogno avverato. Quando ero in Primavera mi allenavo spesso con la prima squadra, ricordo che era il 2001 ed ho avuto la fortuna di conoscere Ambrosini, Gattuso, Abbiati, Brocchi, Albertini, Costacurta. Ogni giocatore che arrivava al Milan percepiva la sensazione di essere sì a casa, ma con quelle regole che in campo ti permettevano di fare la differenza“.

Sul Milan attuale:Speravo che con Boban e Maldini tornasse un po’ il vecchio Milan, poi purtroppo è andato via Boban e spero che a questo punto rimanga Maldini. Ibrahimovic ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore bravo a dare agli altri la serenità che nei primi sei mesi non riuscivano ad avere. Giocatori come lui servono per passare di consegna ad altri giocatori giovani per ricreare una sorta di spogliatoio dei vecchi tempi. I giocatori del Milan hanno qualità, ci sono giocatori come Hernandez e Romagnoli che sono richiestissimi, manca solo qualche figura che dia un po’ di serenità, facendo anche da parafulmine se serve“.

Su Theo Hernandez:E’ uno degli investimenti più azzeccati dalla dirigenza rossonera, se non il più importante. Ha margini di miglioramento incredibili, forse l’unica pecca è un po’ la fase difensiva, ma è migliorabile anche perché viene da un campionato, come quello spagnolo, dove la fase difensiva si cura un po’ meno“.

Sul “gol di Muntari”:Col 2-0 la Juve non avrebbe avuto nemmeno la forza di avvicinarsi alla nostra porta, perchè in quella prima mezz’ora li avevamo disintegrati. Sarebbero usciti con le ossa rotte dalla partita e avrebbe dato enorme forza a noi per vincere il secondo scudetto consecutivo. Quella partita è stata lo spartiacque del calcio italiano: se il Milan avesse vinto quello scudetto, forse Thiago Silva e Ibra sarebbero rimasti e forse la Juventus non avrebbe iniziato la striscia di scudetti di fila“.

Su Calabria e Conti:Sono due buoni giocatori, a Conti va dato il tempo di riprendersi dopo i due crociati rotti e quindi ci vuole un po’ per tornare quello dell’Atalanta. Calabria ha fatto benissimo l’anno scorso, quest’anno ha fatto qualche partita non buonissima, ma non era nemmeno facile con tutte le difficoltà della prima parte di stagione. Sono ragazzi giovani, dipende il Milan che idea ha. Mi dispiace vedere San Siro fischiarli quando magari sbagliano qualcosa un passaggio: il nostro stadio è una sorta di mannaia e se non hai “due palle” come Seedorf diventa tutto più difficile. I tifosi devono anche mettersi nei panni dei calciatori se vogliamo crescere e tornare ai fasti di un tempo. Ricordo una partita in casa contro il Chievo dove Clarence veniva fischiato ad ogni singolo tocco di palla, poi a due minuti dalla fine tirò una legnata che fece venir giù San Siro. Giocatori così non ce ne sono più, quindi bisogna avere un po’ più di pazienza e di serenità nel giudicare certe prestazioni“.

Sui tanti giovani “bruciati” dal Milan:Troppo spesso i giovani in rampa di lancio vengono gasati a tal punto da sgonfiarsi in un secondo. Forse perchè mancano i campioni, si cerca nei ragazzi del settore giovanile un nuovo salvatore. A parte Donnarumma che è un top player, i vari Cutrone, Calabria, Locatelli sono giocatori che nel Milan attuale possono giocare tranquillamente attuale. Poi se mi dici di metterli nella squadra che ha vinto la Champions dico che non ci stanno, ma non perchè siano scarsi quanto piuttosto perché quei calciatori sono imparagonabili. Locatelli ad esempio può diventare un top, al Milan non gli è mai stata la titolarità e la serenità per dimostrarlo, sono sicuro che una grande squadra lo comprerà a tanti soldi“.

Sui tre giocatori a cui il Milan non dovrebbe assolutamente rinunciare:Donnarumma, Hernandez e dico Ibrahimovic perchè fa ancora la differenza dentro e fuori dal campo. Zlatan in allenamento mi martellava, ma in quei due anni mi ha dato tanto. E’ un ragazzo d’oro, mai stato presuntuoso, che fuori dal campo scherza con tutti. In campo, se di te non gli frega niente, non ti considera proprio quindi i suoi martellamenti per me erano un segno di riconoscenza“.

Sui compagni a cui era più legato:Ho legato con tutti i ragazzi, ma forse chi mi ha dato di più a livello, professionale e non, è stato Favalli, che mi ha “cresciuto” quando sono arrivato al Milan“.

Sulla sua top-11 del Milan:Allenatore Leonardo e modulo albero di Natale: Dida in porta, in difesa Tassotti-Stam-Maldini-Theo Hernandez; davanti alla difesa Pirlo con ai lati Rui Costa e Seedorf; Kakà e Ronaldino dietro Pippo Inzaghi“.

Durante la diretta interviene nei commenti anche il difensore della Fiorentina, Federico Ceccherini: “Lo saluto, è stato mio compagno di squadra al Livorno: quando eravamo in squadra insieme mi diceva sempre ‘ti svelo un segreto’ per poi dirmi qualche cazzata. Mi fa piacere mandargli un abbraccio“.

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