Sta sera il Milan torna in campo, per la prima volta nel 2024, per disputare la prima fase della Coppa Italia. Il match andrà in scena a San Siro alle ore 21:00, e l’avversario sarà il Cagliari di Claudio Ranieri. Il calcio come sempre fa vivere corsi e ricorsi storici, e questo è uno di quelli.
Ranieri, nella sua lunga e vincente carriera, ha allenato la Fiorentina negli anni 90, proprio gli anni in cui Stefano Pioli, nella Viola, ci giocava. A questo proposito Angelo Antenucci, il vice di Claudio, è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, raccontando dell’attuale Coach rossonero, quando ancora indossava maglietta e pantaloncini e scendeva in campo. Ecco le sue parole:
“Nel calcio di oggi, spesso si passa da un eccesso all’altro e l’equilibrio è un dono raro. Loro hanno un’altra impostazione. Sono uomini veri, molto simili da questo punto di vista“.
Sullo Stefano giocatore:
“Stefano? Già 30 anni fa studiava da mister, non faceva mai niente senza chiedersi il motivo. Era un tipo misurato e riflessivo, aveva le idee chiare. Accettava tutte le decisioni senza una parola fuori posto, ma si faceva tante domande e quando non era convinto di alcune scelte veniva a discuterne in disparte, con spirito costruttivo. Queste qualità lo hanno portato fino al Milan e allo scudetto. Era molto stimato dai compagni e dalla società. Cercava di fare gruppo in ogni momento, magari appianando eventuali disaccordi tra i calciatori. Da uomo, giocatore e tecnico, in fondo è stato sempre così“.
Sul rapporto tra Ranieri e Pioli:
“I loro discorsi, uno accanto all’altro. Claudio si affidava a Stefano per comandare il reparto difensivo. Era il leader silenzioso della squadra, portava sempre a termine il suo compito senza problemi“.
Sul periodo del Milan:
“Parlando del Milan, penso che periodi così siano fisiologici. La squadra ha avuto tanti infortuni, è delusa dall’eliminazione in Champions e sta rendendo meno delle proprie potenzialità. Con il Sassuolo è arrivato il successo, ma a Salerno ha trovato il pari solo alla fine, dopo una gara a lungo dominata. Non si possono subire certe rimonte. Il Cagliari, come da pronostico, sta lottando per la salvezza e alterna prestazioni buone ad altre meno positive. I ragazzi ci sono, come dimostrato con la partita ribaltata nel recupero contro il Frosinone. Quello è stato un bel segnale, la mano di Claudio c’è e si vede. Dopo la sua carriera, nessuno avrebbe accettato una sfida così difficile in una piazza a cui è molto affezionato“.


