L’ex centrocampista e capitano del Milan, ora opinionista in TV, Massimo Ambrosini ha parlato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport su quello che sarà il Milan della prossima stagione con uno sguardo al mercato.
“Ho l’impressione – ha detto – che Pioli quest’anno cercherà di sfruttare molto di più il centrocampo a tre. Lo faceva anche nell’ultima stagione, ma in corsa, con la squadra in movimento. Ora sarà diverso. I nuovi profili vanno in questa direzione: Pioli lavora a un calcio dinamico, verticale, con centrocampisti in grado di coprire più metri di campo. Poi toccherà a Leao fare la differenza: deve dimostrare di meritare il posto da star che il Milan gli ha riservato“.
“L’addio di Tonali è stato uno shock non solo perché il Milan ha perso un grande giocatore, ma perché ha perso l’anima. Paradossalmente, se dal punto di vista tecnico la perdita di Tonali può essere colmata, ritrovare quel qualcosa di speciale che portava in campo sarà molto più complicato. Chi è rimasto, penso a Theo, Tomori, Maignan, dovrà dividersi un pezzettino del cuore che metteva Sandro. Senza Maldini, poi, il Milan ha perso parte dell’anima anche fuori dal campo: per Pioli aumenteranno le responsabilità, dovrà gestire più ruoli tutti insieme. Non sarà facile“.
“Loftus-Cheek ha una fisicità importante e può fare tutto: mezzala, mediano nel 4-2-3-1, trequartista… Storicamente agli inglesi serve tempo per ambientarsi: dovrà acquisire presto le competenze tattiche che Pioli richiede. Reijnders sarà il perno centrale. Non è un play classico, alla Jorginho. È dinamico, aggressivo, come il Milan: i rossoneri andranno ancora di più addosso agli avversari. Reijnders può portare gol, importantissimo. Al Milan mancano i gol dal centrocampo: il gap con Napoli in A e Inter in Champions passava anche da qui. A proposito, suggerisco un nome per il reparto, Zielinski. Fa la mezzala, incute timore alla difese e… segna“.
“Pulisic – conclude Ambrosini – lo immagino largo a destra. Al Dortmund veniva dentro e trovava la porta. Il Milan ricorda quel contesto: squadra propositiva, coraggiosa e un po’ incosciente. Pulisic e Loftus-Cheek arrivano in un momento di carriera simile: cambiano per rilanciarsi. Possono riuscirci. Dal mercato manca un altro centrocampista, un 9 e un esterno di attacco. In mezzo mi piace Dominguez: ha personalità ed è portato per il calcio di Pioli. Per il centravanti dico Taremi, lavora molti palloni, attira i centrali e apre spazi in area: sarebbe una buona spalla per Leao. Chukwueze dà elettricità. Che Milan mi aspetto? In questi anni lassù c’è stata alternanza, e il Milan è una di quelle che hanno vinto: non può non partire per riprovarci. Finora si è mosso in maniera interessante. E se prende il centravanti giusto da affiancare a Giroud…“.