Massimo Ambrosini è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport per pubblicizzare la Milano Marathon, una corsa per la ricerca e la cura del diabete. Ovviamente, la Rosea ha approfittato dell’appuntamento per parlare anche del suo Milan.
Il momento negativo rossonero: “I giocatori che li hanno trascinati allo scudetto lo scorso anno sono sotto tono, e non mi riferisco solo a Leao. Poi, il Milan si trova all’interno di un cambiamento tattico – il passaggio alla difesa a tre – che comporta inevitabilmente degli alti e bassi. Dopo il derby perso male, ha fatto un paio di buone partite contro Atalanta e Tottenham, ma la squadra ha inevitabilmente perso certezze. Gente come Kalulu, Tomori, Theo, che l’anno scorso erano stati perfetti nell’interpretazione dei momenti della partita, quest’anno qualcosa hanno concesso“.
Il mercato estivo: “Secondo me chi era stato preso per fare la differenza erano Origi e De Ketelaere. L’apporto ridotto di Vranckx e Adli si sente meno, perché il centrocampo è ben coperto con Bennacer, Tonali e un Krunic molto cresciuto. È in attacco, che sono mancate le alternative: Origi avrebbe dovuto essere il cambio di Giroud e De Ketelaere di Diaz, e non lo sono stati. Attenzione a dare il Milan per morto, però: certamente sta girando meno del Napoli, ma io non ho intenzione di fargli il funerale. Quando è il momento di tirare fuori ‘la’ partita, il Milan lo fa“.
Sulla gara di Serie A, prima della Champions League: “Sarà un modo di testare se stessi e l’avversario. Certo sarà difficile da gestire, anche psicologicamente”.