Nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, l’ex centrocampista del Milan, Demetrio Albertini, ha parlato anche dello scudetto vinto dai rossoneri: “Meritatissimo per il lavoro e per come hanno giocato. E’ arrivato meno attraverso il talento. Pioli ha creduto in quello che faceva e lo ha trasferito ai giocatori. Ha creato, dopo la pandemia, la consapevolezza di poter costruire qualcosa di importante. Ci sono state partite in cui ci sono stati episodi dubbi e non si è mai lamentato, non ha creato alibi. Ha valorizzato dei giovani, ha gestito due o tre situazioni non semplici. Un esempio: Kessie. Altri allenatori lo avrebbero messo fuori, Pioli no. Lo dico da ex giocatore, è un valore importante quel tipo di scelta“.
Albertini ha parlato anche alla Gazzetta dello Sport: “Quando si pianifica il futuro bisogna sapere quali sono gli strumenti, sono dinamiche e necessità normali. Conosco Paolo e non vedo retro pensieri nella sua intervista, ma solo una chiarezza estrema. Lui sa cosa è meglio dire e comunque lo farà anche di persona. Per me le sue non sono ‘minacce’, ma constatazioni. Lui ci ha abituato a essere sempre molto coerente. Per ora non ha avuto contatti con RedBird, quindi ha sentito l’esigenza di dire le cose… alla Paolo. Ma, ripeto, non mi pare di vedere rischi. Non vedo insomma un Milan senza Maldini perché adesso la sua esperienza è molto superiore rispetto a due anni fa. Sono sereno su questo aspetto, non è uno scenario auspicabile“.