Quando ci si riferisce a Yacine Adli, molto spesso si tende a disperdere alcuni dettagli che invece potrebbero aiutare a comprendere la sua crescita, il suo valore attuale e il suo valore potenziale. Esordisce ancora 17enne in Ligue 1 con la maglia del PSG, club nel quale si è formato a livello di giovanili. Col passaggio al Bordeaux diventa protagonista nel campionato francese e titolare a 19 anni.
Il suo primo anno al Milan resta piuttosto cripitico. La stagione più della squadra che non sua, è stata un rollercoaster illeggibile con diversi bassi e pochi alti, con una semifinale di Champions raggiunta attraverso un percorso importante, sporcato però nella cronaca e nei ricordi, da un campionato troppo scostante e da un derby perso con poca lotta.
L’Adli di questa stagione è un giocatore completamente differente. Probabile che perfino lui stesso poco si riconosca rispetto a quanto fatto in passato. Sta compiendo una metamorfosi da trequartista a mediano regista in un centrocampo a due, un’evoluzione tutt’altro che banale.
Le migliori partite del Diavolo 23-24 hanno visto spesso Adli al volante. In fase di possesso crea come un’artista, con una calma che in alcune circostanze pare eccessiva ma spessissimo efficace per una giocata di difficile lettura per le difese avversarie. È verticale, ambizioso nelle giocate, poche volte conservativo o orizzontale.
Senza palla ha delle lacune da colmare, ma nel processo di crescita che sta avendo è una dinamica comprensibile. Rispetto alle prime uscite in questo ruolo sta migliorando sopratutto nel capire quando temporeggiare e quando uscire forte in pressione. È ancora imperfetto nel seguire l’inserimento dell’uomo senza palla, situazione comunque spesso complicata per tanti centrocampisti.
Non è causale però che da qualche settimana si parli di rinnovo al rialzo per lui. I rumors riportano un potenziale prolungamento contrattuale al 2028 (oggi 2026), con ingaggio che potrebbe passare da 0.8 a 1.8 milioni. Il suo peso è cambiato nel roster e al di là del milanismo dimostrato in campo e non, c’è un calciatore abbastanza unico nel panorama europeo. Giocatori di 23 anni con la sua prospettiva non ce ne sono molti e di Yacine tatticamente e tecnicamente poco si parla. Ma forse, è anche meglio così.