Il calcio italiano piange la scomparsa di Giovanni Galeone, morto oggi all’età di 84 anni dopo una lunga malattia, lo riporta la Repubblica. L’ex allenatore, ricoverato nelle ultime settimane all’ospedale di Udine, lascia un vuoto enorme nel panorama calcistico nazionale. Innovatore, ironico e carismatico, Galeone è stato molto più di un semplice tecnico: è stato un maestro di calcio e di vita per tanti allenatori della nuova generazione, tra cui Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini, che questa sera si sfideranno a San Siro in Milan–Roma, una gara che inevitabilmente avrà anche il sapore del ricordo.
La sua impronta nel calcio
Con il suo modo di intendere il gioco, basato su coraggio, personalità e ricerca del bel calcio, Galeone ha lasciato un’impronta profonda ovunque sia passato: dal Pescara all’Udinese, passando per Perugia e Napoli. Il suo calcio offensivo e fuori dagli schemi, in un’epoca spesso dominata dal tatticismo esasperato, ha ispirato generazioni di allenatori e amanti del pallone.
Allegri e Gasperini tra i suoi allievi più brillanti
Proprio Allegri, che lo ha sempre considerato come un secondo padre, non ha mai nascosto quanto il rapporto con Galeone abbia segnato la sua carriera e il suo modo di leggere il campo. Anche Gasperini, pur con percorsi differenti, ha spesso riconosciuto nel maestro friulano una delle sue principali influenze culturali e calcistiche.
Oggi il calcio perde uno dei suoi personaggi più autentici, capace di unire umanità e genialità tattica, ironia e profondità. E il destino ha voluto che, proprio nel giorno del suo addio, due dei suoi più illustri allievi si ritrovassero di fronte, per onorarlo come meglio sapevano fare: attraverso il calcio.
View this post on Instagram
