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De Ketelaere raccontato da chi lo ha visto crescere: “Può essere il nuovo De Bruyne. Se il Milan lo prende…”

Charles De Ketelaere raccontato da Birger Van de Velde, colui che lo ha visto crescere. L’ex allenatore delle giovanili del Club Brugge ha parlato così del suo “protetto” a Gazzetta.it, sul quale è forte l’interesse del Milan.

Un angelo biondo elegante e tecnico. La prima volta che l’ho visto aveva 13 anni e giocava nell’U14 del Bruges, la squadra della sua vita. Faceva l’ala sinistra, ma era bravo in qualsiasi cosa facesse. Fino ai 13 anni si gioca 8 contro 8, lui partiva largo e andava sul fondo. Il mancino è sempre stato delicato. Sua madre veniva a vederlo tutti i giorni, era una presenza fissa, ma c’era il ‘problema’ del tennis. Tra la scuola e gli allenamenti era impegnato di continuo. Parliamo di 5-6 giorni di sport la settimana. Impossibile continuare così. A tennis era uno dei migliori, girava il Belgio per fare i tornei ma io ho sempre pensato che nel calcio avesse qualcosa in più, così ne parlai alla madre e le feci capire in tutti i modi che avrebbe avuto un futuro. E mi ascoltò“.

Sullo spostamento a centrocampo: “Da ala segnava molti gol, ma Charles ha bisogno di stare nel vivo del gioco, così gli consegnai la numero 10 e gli dissi di fare il centrocampista. Giocavamo ancora 8 contro 8, poi nell’U14 passammo a 11. Lì affinò le sue doti da fantasista, con me ha sempre giocato. Lo ricordo con gli scarpini colorati e i capelli biondi, lisci, con la frangetta davanti agli occhi. Vederlo giocare era uno spettacolo“.

Sulla parentesi da difensore: “Non con meì. Nell’Under 16 serviva uno in quella posizione e fu schierato lui. In fondo era alto e tecnico. Si è fatto un anno da difensore centrale. Pur non essendo il suo ruolo, gli è servito davvero molto“.

Sulla sua miglior partita: “Contro l’Anderlecht a 13 anni. Il bello è che a distanza di tempo è rimasto il ragazzino con la testa alta e il passaggio filtrante d’oro, perfetto, a imbucare i compagni. Sapeva già gestire la pressione e gli piaceva prendersi la squadra sulle spalle. Ricordo anche un torneo in Francia, a Marsiglia, giocato contro OM, Monaco e altri club. Faceva sembrare facile qualsiasi cosa, e ha mantenuto lo stesso livello“.

Sul paragone con Totti: “Totti è una leggenda, quindi andiamoci piano con i paragoni, ma se parliamo di ruolo dico di sì: il 10 della Roma ha fatto il numero 9 senza esserlo davvero, come De Ketelaere a Bruges quest’anno. Può essere il nuovo Kevin De Bruyne. Ha margini di miglioramento incredibili, se il Milan lo prende sta a posto per dieci anni“.

Sul suo ruolo ideale: “Trequartista o seconda punta. Lo vedo bene dietro Giroud o Ibra. È un rifinitore, trova soluzioni di passaggio che altri neanche vedono“.

Club Brugge: Charles De Ketelaere - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Club Brugge: Charles De Ketelaere – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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