Spesso accade nelle finestre di mercato che si punti ad un giocatore e alla fine si chiuda con un altro. Può capitare a maggior ragione quando non hai grande disponibilità economica o quando gestisce un club che non ha possibilità di vincere nell’immediato e pertanto ha meno appeal.
È stata la storia recente del Milan che in in più di una circostanza, con la diarchia Maldini-Massara, hanno pescato dai loro piani B e piani C per chiudere questa o quell’operazione. Ripensarci ora fa sorridere, perché persino Pioli non era il prima della lista quando è stato esonerato a suo tempo Giampaolo.
Il primo sliding door è stato Spalletti-Pioli, con l’attuale allenatore del Napoli che non arrivò anche perché non trovò l’accordo di buona uscita con l’Inter. Il primo scherzo del destino che ha contribuito a costruire la squadra del diciannovesimo.
L’inverno scorso poi abbiamo seguito la telenovela Simakan, talmente ingarbugliata che alla fine è arrivato Tomori, che ha sparigliato le gerarchie difensive e cambiato letteralmente la faccia al Diavolo.
C’è stata poi la scelta Florenzi, arrivata dopo aver cercato di trattenere Dalot o anche l’arrivo di Messias negli ultimi giorni di mercato della scorsa estate che di certo non era la primissima scelta. Tutti piccoli tasselli che son stati presi a prezzi ragionevoli e hanno contribuito, ognuno col suo peso, allo Scudetto festeggiato il 22 maggio e ancora oggi.
La speranza è che avendo trovato gloria e ritrovato l’hype, ora possano arrivare le prime opzioni che Maldini e Massara hanno in questi mesi identificato. Attendiamo quindi le loro firme prima e le loro mosse concrete poi.