L’ex attaccante del Milan, Hernan Crespo, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport nel giorno del Derby, di cui l’argentino è doppio ex. Le dichiarazioni di Crespo si sono soffermate soprattutto su Paolo Maldini: “Al Milan ci sono stato solo una stagione, ma lui è stato il primo a darmi una mano per ambientarmi. Venivo da un periodo non semplice, qualche infortunio di troppo: ricordo le sue parole d’incoraggiamento. E poi ricordo Istanbul, come faccio a dimenticarlo? Una notte che mi è entrata nell’anima e da lì non se ne andrà mai più. Si è detto che nell’intervallo stavamo già festeggiando: balle. Ricordo che io e Paolo, e anche Sheva, parlavamo di come poter segnare il quarto gol, altro che festeggiamenti”.
Crespo prosegue: “Dava l’esempio, giocava anche quando aveva dolori tremendi alle ginocchia. Soffriva, ma era lì, in campo, a lottare per la squadra. E quando vedi uno così è naturale seguirlo. Il capitano deve avere comportamenti ineccepibili, deve essere un punto di riferimento. Paolo lo è stato, e lo è anche adesso da dirigente”.