In mattinata vi abbiamo riportato un’anticipazione dell’intervista esclusiva concessa a Sky Sport dall’arbitro Marco Serra. Il direttore di gara ha raccontato il suo errore in Milan-Spezia: ecco le sue parole.

“Nella mia testa c’è probabilmente un errore di priorità. Io mi concentro su Rebic e Bastoni che sta arrivando da dietro e penso: ‘Se lo tocca è fallo’. Nel senso: sta tirando in porta, non può prendergli la palla senza fare fallo. Concentrandomi su quello mi perdo lo scenario completo, non vedo Messias che sta tirando in porta. Ho il ricordo, dopo il fischio, che vedendo la palla a Messias speravo che non la buttasse dentro“.

Sul VAR: “Se un errore è corretto dal VAR rimane un errore arbitralmente parlando, quindi nella mia valutazione, ma restituisce la realtà sportiva, la verità del campo. In questo caso non può fare nulla, è l’errore peggiore forse che può succedere ad un arbitro oggi col VAR“.

Sulla reazione di Rebic: “Credo che lui sia partito con l’idea di strangolarmi, poi abbia capito da uomo di campo che anche lui magari in carriera ha sbagliato un gol a porta vuota ed è quello che avevo fatto io in quel momento. Credo che tutti noi avremmo avuto la stessa reazione, sia il più giovane che il più vecchio“.

Sul finale: “Mi ricordo di aver detto nell’auricolare: ‘Non ci credo’ quando stava per calciare il giocatore dello Spezia in porta“.

Sulla nottata passata e i messaggi ricevuti: “Ho dormito un’oretta sul divano, non di più. Un messaggio mi ha strappato un sorriso particolare e diceva: ‘Meglio avere tutte le sfighe in una partita che una sfiga a partita e io le avevo raccolte abbastanza tutte in una’. Si spera di essere apposto così“.

Sulla reazione del designatore Rocchi: “Gianluca mi ha detto due cose particolari. La prima, all’esordio al telefono, è che questa è la Serie A. Poi che non si abbandona nessuno e che tornerò ad arbitrare“.

Sulla reazione del presidente Trentalange: “Ci siamo sentiti il giorno dopo, mi ha chiesto come stavo e com’erano andate le cose. Anche il suo messaggio era di prendersi qualche giorno e di andare avanti come fatto fino ad ora“.