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Ex Milan, Merkel: “Vedere i rossoneri in vetta mi fa piacere, è ora che gli avversari tornino a temerli come in passato”

Ai tempi del Milan, era considerato uno dei prospetti più interessanti d’Europa, poi le aspettative non sono state mantenute. Alexander Merkel, oggi ai turchi di Gaziantep, ha rilasciato una lunga intervista al portale gianlucadimarzio.com. Di seguito le dichiarazioni di Merkel:

Non ho mai smesso di seguire la Serie A, figuriamoci il Milan. I rossoneri possono vincere lo scudetto, anche se non ci sono tanti campioni come dieci anni fa. In compenso, la nuova società sembra brava nel lavoro con i giovani. Spesso la gente si dimentica che i calciatori sono esseri umani: un gol all’esordio non ti rende un fenomeno, un passaggio sbagliato non fa di te un bidone. E’ giusto coltivare il talento, ognuno ha bisogno dei suoi tempi per affermarsi”.

Merkel prosegue: “Vederli in vetta mi fa piacere, è ora che gli avversari tornino a temere il Milan come succedeva in passato. Con uno come Ibra in campo, in effetti, non potrebbe essere diversamente… Già nel 2011, Ibra riusciva a distinguersi in ogni allenamento, anche se a quei tempi c’erano tanti top players in squadra. Pretendeva il massimo da tutti e quando si incazzava faceva davvero paura. Grande e grosso com’è, gli basta guardarti per farti capire come funziona. Se giochi con lui, devi dare il massimo. Nessuna paura di sbagliare, bisogna essere convinti dei propri mezzi. Se ti manca questo, Ibra non ti dà pace. E’ sempre stato un fenomeno, ma non mi aspettavo di vederlo così a 40 anni. Per il Milan è un’arma in più, la sua leadership sarà fondamentale nei momenti clou. Nell’anno dello scudetto, ricordo la sua reazione dopo l’1-1 in casa del Genoa: eravamo tutti arrabbiati, ma Ibra era un caso a parte. All’ingresso dello spogliatoio c’era un thermos gigante, pesava non so quanti chili. Zlatan lo fece volare in un attimo dall’altra parte della stanza, calciandolo come se fosse un pallone sgonfio. Mi sono sempre chiesto come sia riuscito a non spaccarsi il piede”.

Merkel parla infine di Allegri, suo allenatore in rossonero: “Lo ringrazierò per tutta la vita. E’ stato il primo ad avere fiducia in me. E’ tra i migliori al mondo: lo dimostrano i successi con Milan e Juve, sono convinto che farà bene anche ora che è tornato a Torino. La squadra non è forte come un tempo, il mister però è bravo a tirare fuori il meglio da tutti, sfruttando la frenesia dei giovani e l’esperienza dei più anziani“.

Merkel

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