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I retroscena da stadio: Rebic-Kessie, piccoli gesti indicativi di una squadra sul pezzo

Ah, se il Milan giocasse in un San Siro pieno di tifosi…“, questa era la retorica di alcuni mesi fa, secondo la quale la squadra di Stefano Pioli avrebbe patito un calo di prestazioni a causa del peso di giocare all’interno di una Scala del Calcio gremita. Il tecnico rossonero ha sempre dichiarato che la realtà era diversa, che i suoi ragazzi avrebbero avuto bisogno dei propri sostenitori.

Solo ieri 36mila spettatori hanno riempito a metà lo stadio – capienza massima consentita al momento – e ne hanno creato una bolgia. Il Milan ha dominato dal 1′ al 94′ il primo big match stagionale contro la Lazio e ha portato “a casa”, nel vero senso della parola, la seconda vittoria casalinga stagionale. Il trend della scorsa annata è fin qui cambiato, ma in positivo: i rossoneri erano devastanti in trasferta, mentre tra le mura amiche faticavano. 3 partite non bastano per giudicare, ma lo spirito messo in campo non fa che crescere l’entusiasmo nell’ambiente.

Rebic-Kessie: il retroscena

Non a caso si è parlato di spirito, perché è quello che alla lunga può fare la differenza. Ecco che l’esempio lampante lo cogliamo proprio durante la gara di ieri, tra due dei protagonisti: Ante Rebic e Franck Kessie. L’episodio avviene al 48′ del primo tempo: Immobile scalcia Kessie in area di rigore biancoceleste, dopo che l’ivoriano lo aveva anticipato sul pallone, ma Chiffi non vede bene l’episodio e indica la rimessa dal fondo.

I giocatori rossoneri iniziano a protestare con il direttore di gara e tra questi il più veemente è proprio il numero 79, sicuro dell’accaduto. A farlo tacere, però, è il suo stesso compagno croato, il quale lo allontana e gli fa capire di continuare a giocare. Poco dopo il VAR Mazzoleni richiama Chiffi al monitor per l’on field review: il fischietto padovano indica il dischetto. Il numero 12 si riavvicina al compagno e lo abbraccia, probabilmente anche per scusarsi per averlo bloccato in precedenza. Il tutto è reso ancora più unico e speciale dal fatto che le telecamere non si siano particolarmente soffermate sul gesto.

La forza mentale del Milan è rappresentata alla perfezione da questa situazione: Rebic, come se nulla fosse, intima a Kessie di continuare a giocare e lottare per l’obiettivo. Un comportamento quasi robotico, come se l’intera squadra fosse in spedizione verso il traguardo finale e non debba fermarsi dinanzi a nessun ostacolo, a nessuna distrazione.

Milan-Lazio: Franck Kessie, Ciro Immobile, Adam Marusic, Felipe Anderson, Sergej Milinkovic-Savic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan-Lazio: Franck Kessie, Ciro Immobile, Adam Marusic, Felipe Anderson, Sergej Milinkovic-Savic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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