È un’estate che il calcio europeo non dimenticherà. Tra pandemia e conseguente crisi economica del sistema calcio, in sostanza tutte le società stanno cercando di limitare le spese e ristrutturare i propri roster, affinché possano diventare il prima possibile sostenibili.
Tutte tranne Manchester City e PSG. I Citizens hanno acquistato Grealish per 100 milioni di sterlina dall’Aston Villa e hanno messo sul piatto 150 milioni di euro per Kane. Mentre i parigini si stanno muovendo portando sotto la Tour Eiffel in pratica i più forti ruolo per ruolo, offrendo contratti che nessuno può minimamente permettersi, senza pagare cartellini, eccezion fatta per Hakimi, al momento.
I giocatori che hanno fatto più rumore sono stati Donnarumma prima e Messi poi. Se per l’ex portiere rossonero il non rinnovo era nell’aria, per la Pulce si è trattato di un fulmine a ciel sereno. Sembrava tutto fatto per un prolungamento ridimensionato ma a vita, ed invece il coup de theatre del tetto salari della Liga ha fatto saltare tutto.
Ciò che tuttavia ha infastidito i tifosi, son state le modalità d’uscita. Andar via a zero è stato uno smacco enorme sia per Milan che per il Barça, seppur per ragioni diversi. Nella retorica dei trasferimenti poi, è stata celata la vera motivazione che li ha spinti in Francia, ovvero ambizione di stare ad altissimi livelli continentali, con stipendi super.
Peraltro sarebbe anche una scelta legittima, però scegliere il trasferimento senza indennizzo del cartellino, mascherando il tutto tra lacrime e opzioni quasi forzate dagli eventi, inevitabilmente ha dato quel tocco di ipocrisia di cui avremmo fatto tutti volentieri a meno.
In poche settimane dunque due trasferimenti a zero, forse i più pesanti di sempre. Il portiere più forte in prospettiva e il più grande giocatore probabilmente di sempre. Nella stessa squadra, la stessa estate, assieme ad una collezione di altri campioni da far impallidire i Galacticos. Con quel velo di ambiguità che fa disamorare alcuni di questo calcio.
