Ci sarà un po’ di Italia e un po’ sopratutto di Milan sabato sera all’Olimpico di Roma, nell’ultimo quarto di finale di Euro2020. Era stato proprio Shevchenko poco dopo il fischio finale a Glasgow dopo la vittoria al 120esimo contro la Svezia, a chiamare le simpatie dei tifosi neutrali italiani che presenzieranno a Inghilterra Ucraina. Un appello spontaneo, di chi riconosce nel nostro paese una seconda patria e al contempo è consapevole di aver lasciato il segno.

Non potrebbe essere altrimenti, perchè Sheva tra campionato e Coppa Italia, contro Roma e Lazio, ha segnato 11 gol in quello stadio con la maglia rossonera, trascinando il Diavolo in quelli che sono stati scontri diretti per lo Scudetto o gol pesanti nelle finali della coppa nazionale. Ha marcato in modo indelebile l’inizio degli anni 2000, e di certo le romane sono state squadre competitor in quel periodo in sostanza in tutte le competizioni tricolori.

Non solo Andriy, nello staff ucraino ci sono anche Mauro Tassotti e Andrea Maldera. Tasso proprio all’Olimpico con la maglia della Lazio ha giocato le sue prime stagioni in serie A, tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, per poi trasferirsi al Milan dove ha vissuto 17 annate da protagonista, vincendo tutto ciò che era possibile vincere, peraltro come fondamentale tassello di una difesa leggendaria. Ha guidato da allenatore poi la Primavera per 4 anni ed è stato storico allenatore in seconda per altri 3 lustri.

Altro ex di famiglia rossonera come anticipato sarà anche Andrea Maldera, nipote di Aldo terzino goleador dello Scudetto della stella 1978-1979, che è stato assistente e preparatore per un decennio a Milanello, dal 2006 al 2016, tra settore giovanile e prima squadra. Proprio dal 2016 poi è entrato nello staff selezionato dallo stesso Shevchenko, che in questo Europeo sta vivendo il miglior momento da quando guida la sua nazionale.

L’emozione sincera che Sheva ha condiviso ai microfoni di SkySport, dedicando con voce rotta al popolo ucraino questo traguardo, in un momento storico certamente particolare di conflitto con la Russia, ha sicuramente fatto breccia nei tifosi milanisti. Il Bambi di Kiev avrà sempre un posto speciale nel cuore dei rossoneri e buona parte tiferà Ucraina sabato sera, qualcuno magari direttamente allo stadio.