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Milanello prova a tornare alla normalità, ma del resto cosa c’è di normale?

Non mi fanno entrare”. Il primo ad arrivare a Milanello questa mattina è stato Gigio Donnarumma che ha trovato il cancello chiuso. Una battuta per sdrammatizzare un momento insolito, una pagina pesante e storica del nostro calcio. Un centro sportivo deserto, sanificazioni in corso, un silenzio assordante, un timido passo verso la normalità. Questa mattina alcuni rossoneri hanno ritrovato il terreno di gioco, un pallone e qualche compagno. A distanza, come prevede il regolamento. Nessun contatto, un lavoro individuale di riatletizzazione necessario per riprendere una stagione che sembra destinata a ricominciare tra numerosi dubbi. Vietato l’accesso agli spogliatoi, alle palestre, allenamento solo sui campi all’esterno, accesi centellinati anche per il personale: il calcio riparte per davvero. Tra rinnovi contrattuali, rientri in Italia, ombre pesanti sulla panchina di mister Pioli, si avvicina la ripartenza anche per il Milan che ritrova diversi scheletri nell’armadio.

Kessie e Ibra. In casa Milan sono due gli assenti, per ora, giustificati. Ibrahimovic rientrerà nel weekend dalla Svezia, ma non potrà riprendere il lavoro a Milanello prima delle visite mediche e dei quattordici giorni di quarantena previsti per tutti i calciatori rientrati dall’estero. Più complicato, invece, il rientro di Kessie dalla Costa D’Avorio: il Milan e il giocatore starebbero studiando un piano alternativo. L’ivoriano ha infatti rimandato il rientro a causa di problemi legati all’indisponibilità degli aerei. I due calciatori dovranno poi seguire l’iter che i compagni stanno osservando in questi giorni di ripresa delle sedute di allenamento, con un ritardo che potrebbe pesare sulla preparazione e la ripresa a pieno regime dei due.

Rinnovi. Se è vero che iniziano a vedersi spiragli di normalità, il Milan dovrà fare i conti con i rinnovi contrattuali. Spinosi e decisivi. Da Bonaventura a Ibra, passando per Romagnoli e Donnarumma. Il comune denominatore sembra proprio Raiola, destinato ad incontrare Gazidis e la dirigenza. Rinnovi legati al denaro, altri all’amore per il Milan, altri ancora alla necessità di rifarsi altrove. La dirigenza non ha piani, attende nomine o licenziamenti: nodi importanti da sciogliere per le eventuali conferme di quelli che saranno i pilastri di un altro anno zero. Una nuova ripartenza, tra tante domande, mentre poche e sbiadite sono le risposte.

Maldini. Appunto. Da chi sarà composta la squadra dirigenziale? Che peso avrà Maldini? Domande che, in un momento storico di questo tipo, perdono senso e significato. Intanto, nella prima giornata a Milanello, l’unico dirigente che ha varcato i cancelli è stato Massara. Presenza significativa, dal peso specifico non definito. Il Milan al momento viaggia senza una direzione, senza sapere come o perché. Alcune risposte arriveranno da enti competenti, quali la decisione sulla possibile conclusione della stagione. Ma tutto il resto si deciderà necessariamente tra le mura amiche di Casa Milan.

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