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Qualificazione Champions League, la strada del Milan si complica: 5° posto, mai così in basso

10° scontro diretto stagionale in Serie A (tenendo conto anche di quelli contro l’Inter) archiviato dal Milan, che torna dall’Olimpico di Roma con un sonoro 3-0 rifilato dalla Lazio di Simone Inzaghi. Il dato preoccupante è che 3 delle 5 sconfitte contro le rivali sono arrivate con il risultato netto di 3-0 o 0-3. Atalanta, Inter e Lazio, oltre che quella interna con il Lille in Europa League. Con la Juventus ci si è andati di poco vicino, con un 1-3 finale, dettato anche dalle numerose, numerosissime assenze.

L’altro dato che va sottolineato con l’evidenziatore rosso è il seguente: in nessuna di queste gare la squadra di Pioli è riuscita a mantenere la porta inviolata. Solamente 4 volte su 10 è riuscita a subire meno di due gol e la media a partita è di 2.1 gol subiti. Il 51,2% delle reti è stato incassato in questi 10 incontri. Nelle altre 23 giornate la media è di 0.87 reti subite. Mancano due grandi sfide decisive, contro Juventus e Atalanta in trasferta: è ancora possibile sperare nella Champions?

Milan: Stefano Pioli - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Stefano Pioli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Milan, mai così in basso: forma e morale preoccupano

Gli uomini di Stefano Pioli non sono stati abituati in questo campionato a rincorrere praticamente mai, se non l’Inter per un breve periodo. Il resto dell’anno si sono trovati al 1° oppure al 2° posto. Il 5° posto odierno, in virtù della differenza reti (non ancora degli scontri diretti perché manca quello con la Juventus), incute un po’ di timore, soprattutto perché non ci si è mai trovati così in basso guardando la classifica.

La delusione del tecnico emiliano è stata visibile a fine partita, così come quella dei giocatori usciti dal campo a testa bassa. La possibilità di cadere in depressione c’è, ma Pioli dovrà stare attento a curare soprattutto il lato psicologico. I giocatori sono sembrati, forse per la prima volta in stagione, tutti slegati e non più un gruppo coeso. La priorità è quella di ritrovare lo spirito combattivo da ognuno e fare le scelte appropriate negli 11 titolari e nei 5 sostituti. Il rientro di Zlatan Ibrahimovic potrebbe essere propedeutico.

Capitolo forma fisica: alcuni giocatori sono parsi in difficoltà in alcuni tratti della gara. Primo su tutti Theo Hernandez all’inizio, quando dispensava errori in ogni dove. Lo stesso Calabria non ha fornito quella spinta importante che ha dato per tutto il resto della stagione. Sembra appannato anche Tomori, il quale ha infilato un filotto di 3 gare consecutive negative. Al contrario il subentrato Dalot è sembrato pimpante, così come Saelemaekers. A Pioli il compito, come già detto in precedenza, di mandare in campo i giocatori più in forma e con la testa sul terreno di gioco.

Rincorrere con il destino nelle proprie mani

Il lato positivo di questa vicenda è che i rossoneri hanno ancora, in un modo o nell’altro, in mano il proprio destino. 5 gare restano da giocare e 5 vittorie significherebbero matematicamente 2° posto in classifica. Non sarà affatto facile, perché il Milan incontrerà 3 squadre in piena lotta salvezza (Benevento, Torino, Cagliari) e 2 in piena lotta Champions (Juventus e Atalanta).

Paradossalmente la classifica impone di rincorrere e questa potrebbe essere una motivazione in più e forse una pressione in meno sui giocatori. L’idea di trovarsi alle spalle delle avversarie, ma al contempo la consapevolezza di avere il futuro nelle proprie mani, potrebbe essere il mix giusto per affrontare il finale di stagione nel migliore dei modi. La prospettiva di ritrovarsi a cantare nuovamente “Pioli is on fire” e festeggiare come nell’immagine di copertina tutti insieme nello spogliatoio è molto allettante. A Pioli ed i suoi giocatori il difficile, ma non impossibile, lavoro per chiudere la stagione in maniera soddisfacente.

Milan: Stefano Pioli - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Stefano Pioli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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