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Milan, il 2020 è il nuovo punto di partenza

In attesa di comprendere se e come terminare la stagione, molti tifosi la considerano l’ennesima annata da buttare. E come biasimarli? Sono passati dal vedersi sfuggire la Champions League per un solo punto a, probabilmente, non centrare nemmeno la qualificazione all’Europa League. È regnata la confusione più totale, dalla valutazione dell’allenatore all’inspiegabile scelta di puntare solamente sulla linea giovani, senza affiancare calciatori d’esperienza. In più, con Giampaolo hanno faticato pure i nuovi arrivati, forse il solo Theo Hernandez ha avuto fiducia da subito ed in maniera costante. Il campo è stato lo specchio di tutti questi punti interrogativi e dopo un paio di mesi salta l’ennesima panchina degli ultimi anni. Nello scetticismo di tutti arriva Stefano Pioli e, dopo qualche settimana, i rossoneri cambiano faccia, sotto la guida di Zlatan Ibrahimovic. Ed ecco che da qui si profila un nuovo punto di partenza, in attesa che la stagione riinizi. Dopotutto il Milan è da qualche anno che nella seconda metà di stagione inizia a premere sull’acceleratore.

VOLATE FINALI – Da Gattuso a Pioli, sono state tre stagioni di alti e bassi ma con in comune le mini-cavalcate avvenute da Gennaio in poi. Come una monoposto che si appresta a rientrare ai box per poi uscirne di nuovo competitiva. Tuttavia, non è sempre andata bene. Nella stagione 2017/2018, dopo i fallimenti di Montella ed i primi segnali di una campagna apparentemente perfetta ma in realtà scricchiolante, Gattuso riesce a rialzare la squadra e condurla almeno alla qualificazione alla successiva edizione dell’Europa League. Dall’inizio del girone di ritorno, il Milan ha collezionato 11 vittorie e 5 pareggi, perdendo solamente contro Juventus e, a sorpresa, Benevento. Con un rendimento del genere da inizio stagione non staremmo parlando certamente di Europa League, ma i rossoneri da qualche tempo peccano di continuità. Stessa sorte l’anno dopo. In seguito ad un avvio convincente il Milan crolla nella parte finale del girone d’andata con appena 6 punti in 7 partite. Le difficoltà stanno principalmente nel reparto d’attacco in cui Higuain non incide e di conseguenza i risultati non decollano. A Gennaio le due strade si separano e l’argentino viene ceduto, al suo posto ecco la rivelazione del campionato, Kris Piatek. Dalla gara al Marassi contro il Genoa, la banda Gattuso conquista 10 risultati utili consecutivi e, dopo il blackout post derby, altri 16 punti nelle ultime 7 gare. Complessivamente, nel girone di ritorno sono state messe a segno 11 vittorie e 4 pareggi, numeri simili alla precedente annata. La qualificazione in Champions sfugge di un solo punto, ma dopo anni si è vista una squadra viva e che può ambire a grandi risultati.

E CON PIOLI? – Sta avendo la stessa sorte anche l’avventura di Stefano Pioli, che dopo l’arrivo di Ibra ha saputo dare al Milan una seconda giovinezza. Tralasciando il Genoa, finalmente si è visto carattere e buon calcio, cosa che nei mesi precedenti è uscita solo a tratti. Qualora la stagione riprendesse, la banda Pioli deve ripartire con lo stesso trend di prima, con la determinazione del primo tempo del derby, con il dominio di gioco visto contro il Torino. Ripartire da Ibra, dal 4-4-1-1 che ha rivitalizzato Rebic e Castillejo, nella speranza che vengano rilanciati anche Leao e Paquetà. Servirà lo stesso Theo Hernandez, la stessa grinta di Bennacer e l’intraprendenza di Calhanoglu da trequartista, la veste in cui il turco pare aver trovato la propria dimensione. Almeno finché non arriverà il mercato… di cui poi si comprenderanno le conseguenze. Il 2020 deve essere considerato come un nuovo punto di partenza da cui proseguire, lasciandosi alle spalle tutto ciò che di negativo è accaduto da Settembre a Dicembre.

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