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Milan e Ibra ancora insieme con due milioni in meno. Ma a Zlatan (e Raiola) andrà bene?

Lo si dice da settimane, ma ora veramente sembra esser arrivato il momento clou della stagione del Milan. In campo e fuori. Perché all’orizzonte c’è il Verona, che potrebbe costare un risicato +3 dal quinto posto, oppure un gran -3 dal primo. Perché si avvicina il doppio confronto col Manchester United, molto più di un ottavo di finale di Europa League. E poi perché ci sono tre faldoni da sistemare, quelli di Calhanoglu, Donnarumma e Ibrahimovic. Mentre per i primi due la situazione è ben nota, il terzo – stranamente – rimane un grosso punto di domanda.

Ibra sì o Ibra no l’anno prossimo? Se fino a pochi mesi fa non ci sarebbero stati dubbi, ora la proprietà sembra si sia presa una pausa di riflessione. Il rendimento non c’entra, perché Z. quando c’è si sente, il nocciolo della questione è piuttosto il troppo tempo in cui Ibra non c’è stato. Proprio per questo la soluzione, stando alle ultime notizie, potrebbe essere una via di mezzo. Ibra sì, ma non come prima. Perché i 7 milioni – 14 lordi – finora sono giustificati a metà. Da una parte ci sono i 16 gol tra campionato e coppe, di cui sei doppiette, dall’altra i troppi infortuni, che lo hanno tenuto ai box in partite di grande livello come quelle contro Lazio, Juventus e probabilmente Napoli e Manchester United dei prossimi giorni, in cui la squadra avrebbe avuto bisogno di lui. Lo svedese non è più una certezza ed è innegabile.

E parlando di cifre, si dice che Elliott potrebbe offrire un rinnovo con parte fissa di 5 milioni di euro più altri due di bonus legati alle presenze. Una proposta legittima e comprensibile. Ma andrà bene al numero 11? Accetterà questa sorta di “declassamento”? E Raiola come la prenderà? Domande che sicuramente si sono posti anche Maldini e Massara. Perché è vero che il gruppo ha dimostrato di saper sopperire alla mancanza di Ibra, ma è altrettanto vero che con lo svedese in campo è un altro Milan, soprattutto dal punto di vista tattico. Ibra non è solo un goleador, ma un vero e proprio punto di riferimento per i compagni, specie quando c’è da ‘metterci la zucca’ come mercoledì sera, oppure proteggere palla per far salire la squadra.

Ibra è importante nell’economia del Milan e lo sa. Così come lo sapeva lo scorso giugno, quando la proprietà dovette cedere alla richiesta di 7 milioni di euro. Difficile che un personaggio come lui scenda a compromessi in queste circostanze. Perché lui è Ibra. C’è poi da considerare che la prossima stagione non avrà un calendario così serrato ed il fatto di non giocare ogni tre giorni potrebbe avvantaggiare il fisico dell’ex Galaxy, molto meno soggetto ad infortuni. Valutazioni che saranno fatte a giugno, da una parte e dall’altra. Altro che Donnarumma e Calhanoglu: se le condizioni saranno queste, potrebbe essere il rinnovo dello svedese – stranamente – a far discutere di più.

Milan: Zlatan Ibrahimovic - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Zlatan Ibrahimovic – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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