Emergenza. Non ci sarebbe un termine migliore per descrivere queste ultime settimane rossonere. Emergenza numerica, sicuramente, dopo gli infortuni pesanti post Roma. Ma anche – e forse è l’aspetto che più inizia a preoccupare – in chiave classifica. Perché se è vero che finora il Milan ha meritato di sorvolare le zone alte della classifica, è altrettanto vero che se non si riprende a pedalare si rischia di sprofondare in zone meno confortevoli, soprattutto in relazione a quello che rimane l’obiettivo stagionale: il quarto posto. La situazione non è tragica, perché altrimenti non si spiegherebbe la grande vittoria all’Olimpico, e i tre punti di distacco dall’Inter – che potrebbero diventare sei stasera – rivelano che tutto è ancora possibile, però non si possono chiudere gli occhi di fronte agli alti e bassi delle ultime uscite. Perché se mettessimo a bilancia lo score del girone di ritorno, inevitabilmente pesa di più il dato sconfitte.

Milan in emergenza, ma questa volta…

La cosa che sorprende di più è la differenza tra questo Milan – che comunque ha delle attenuanti – e quello di novembre e dicembre, quando la situazione era simile. Allora i rossoneri avevano perso Ibrahimovic, Bennacer e Kjaer uno dietro l’altro e a disposizione non c’erano i migliori Rebic e Tonali, dunque Pioli si è visto costretto ad azzardare qualche scelta, come Kalulu al centro della difesa. Ma quel Milan, primo in classifica ed imbattuto, aveva un altro spirito e, probabilmente, tutt’altra convinzione nei propri mezzi rispetto ad adesso. L’impegno non si discute, ma è innegabile come nella prima metà di stagione l’entusiasmo e la fiducia abbiano trasportato i rossoneri a grandi traguardi, come il primato in Serie A e la raffica di gol che non lasciava scampo a nessuna avversaria. Ora questa convinzione si è un po’ persa, e lo certifica il solo gol su azione di Rebic a Roma nelle ultime sei partite.

Milan in emergenza, serve un piano B

Non è difficile capire come si esce da questo tunnel. Sicuramente con i recuperi, Calhanoglu ed Ibrahimovic in primis, ma anche di Ismael Bennacer, nonostante Tonali nelle ultime uscite non abbia fatto male. Perché non possiamo non mettere in conto le assenze nell’analisi del periodo, che vede i rossoneri penalizzati più di ogni altra squadra. E poi, c’è da trovare un piano B. I giocatori sopracitati staranno fuori almeno contro il Verona e non potranno essere al top immediatamente a Manchester o contro il Napoli. Perciò, Pioli dev’essere bravo a trovare una soluzione che vada oltre al classico modo di giocare dei suoi ragazzi. Esempio: se la squadra, affaticata dai match ravvicinati e dalle poche rotazioni, non riesce a garantire pressing ed equilibrio allo stesso tempo, allora è bene essere un po’ più attendesti per poi scatenarsi negli spazi, soluzione che favorirebbe la coppia d’attacco Rebic-Leao che ha dato prova di faticare con le difese schierate. Quel che è certo è che il Milan deve trovare una soluzione, perché nelle prossime due settimane si gioca una fetta importante di stagione.