HomePrimo PianoLe alternative tornano a ruggire. Quanto hanno inciso i cambi?

Le alternative tornano a ruggire. Quanto hanno inciso i cambi?

Nel momento più difficile della stagione,dopo prestazioni ampiamente insufficienti e dopo che la critica prima si è accorta dell’esistenza del Milan, e poi a seguito di risultati negativi ha iniziato anche un po’ a bastonare i rossoneri, a roster praticamente completo è arrivata la sfida con la Roma. Contro una diretta competitor per le top 4, l’approccio è stato molto buono, per certi aspetti anche oltre le aspettative. E’ mancato il cinismo e questo ha compromesso inevitabilmente la gara.

Indirizzata un minimo dal rigore a fine primo tempo, tra il 45 esimo e il 65 esimo, nell’ordine sono usciti per infortunio, Calhanoglu, Ibra e Rebic. Tre quarti dell’attacco con la borsa del ghiaccio addosso, una partita sull’1-1 a quel punto e un reparto intero da reinventare. Il coraggio di cambiare invocato in queste settimane è diventato necessità, la necessità si è fatta virtù, pur con ancora qualche limite. Ma è fuori di dubbio che sul piano dell’impegno e dell’intensità, ognuno abbia dato il suo apporto.

Diaz ha legato i reparti nelle poche possibilità in uscita che ha avuto, trattando molto bene il pallone, senza perderlo, in situazioni e zone del campo delicate. Dopo tanto tempo lontano dal campo era tutt’altro che semplice. Leao è subentrato ad Ibra ed ha lottato su tutti i palloni alti nati da rilanci e svariato bene sulla sinistra dove ha messo in difficoltà Karsdorp. Da ricordare una palla persa sanguinosa su un calcio d’angolo a favore che poteva costare caro, ma anche un rigore conquistato ma non concesso.

Piccola nota di merito anche per Krunic, che entrato per Rebic in mezz’ora ha giocato in tre ruoli diversi, mettendo tutto quello che aveva in termini di forza e atletismo, sfiorando anche un eurogol da 40 metri. Persino Castillejo e Meite sono entrati carichi negli ultimi 5 minuti, aggredendo e alzando il baricentro della squadra. Risposte che fino a qualche tempo fa si dava quasi per scontate e che sembrava irrimediabilmente perse. La lotta dell’Olimpico è l’esempio più lampante che questa squadra per ottenere risultati deve dare tutto. Non ci sono alternative.

Milan: Stefano Pioli - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Stefano Pioli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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