Uno dei punti di forza del Milan di questa metà campionato è sicuramente l’attacco. I 45 gol in 22 partite di Serie A fanno del Diavolo il 4° attacco del campionato. Numeri importanti visto che si parla di una media di poco superiore ai 2 gol a partita. Media non rispettata negli ultimi incontri dove i rossoneri sono stati capaci di realizzare solamente 6 reti nelle ultime 4 partite.

LA SOLITUDINE DI ZLATAN IBRAHIMOVIC

Il primo ad accorgersi di questo problema è stato Zlatan Ibrahimovic. Più e più volte lo svedese si è infatti lamentato con Stefano Pioli e con tutta la squadra di sentirsi solo. Se prima una attenuante poteva essere l’assenza di Hakan Calhanoglu a causa del Covid-19, ieri con il rientro del turco è cambiato davvero poco. Prova opaca da parte del numero 10, mai veramente pericoloso nell’arco di tutti i 90 minuti.

L’INVOLUZIONE DI SAELEMAEKERS

Se sulla fascia sinistra si alternano con buone prestazioni Ante Rebic e Rafael Leao, non si può dire lo stesso di Alexis Saelemaekers. Il belga sembra essere la brutta copia del giocatore ammirato a inizio stagione a cui il mister rossonero difficilmente rinunciava. Per il numero 56 statistiche impietose visti i solamente 2 gol in 16 presenze. Un po pochi se si pensa a un esterno d’attacco. Non se la passa di certo meglio il suo alter ego Samu Castillejo dall’alto della sua unica rete in 17 apparizioni.

MANDUZKIC, ASSENTE GIUSTIFICATO

L’acquisto di Mario Mandzukic sembrava impersonificare il più classico Dr.Wolf di Pulp Fiction. L’attaccante croato infatti è stato acquistato per “risolvere problemi” come il personaggio del film di Tarantino. Peccato che il numero 9 rossonero abbia ancora bisogno di tempo vista la scarsa forma fisica mostrata prima con l’Atalanta, successivamente con il Bologna e ieri contro lo Spezia. Dall’ex Juventus ci si aspettava sicuramente un apporto alla causa maggiore, rispetto a quanto dato fino ad ora, anche se c’era da aspettarsi un periodo di “rodaggio” vista l’assenza dai campi di calcio per tanto, troppo tempo.