Carlo Ancelotti ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano francese L’Equipe nella quale ha parlato della sua nuova esperienza da commissario tecnico del Brasile, ma è anche tornato sul suo passato e sulla sua carriera da allenatore.

Il complimento di Paolo Maldini per Carlo Ancelotti

L’allenatore nativo di Reggiolo ha risposto anche ad una domanda circa una frase pronunciata da Paolo Maldini, presente nel suo libro: “Con Carlo mi sono divertito a giocare a calcio, ma mi sono anche divertito a vivere“.

“È il complimento più bello che mi hanno mai fatto? (Riflette, ndr) Se è Maldini a dirlo, sì. Credo che alla fine tutti i giocatori che ho allenato abbiano tratto beneficio e apprezzato il mio modo di lavorare. Perché il mio stile di gestione è flessibile. Non sono un dittatore. Sono una persona normale che ama vivere in un’atmosfera tranquilla. Si ottiene il meglio dagli altri quando si è tranquilli“.

L’inizio di avventura con il Brasile

Carlo Ancelotti ha finora affrontato quattro partite da ct del Brasile, portando a casa due vittorie, un pareggio e una sconfitta nella più recente gara contro la Bolivia. Per lo storico tecnico è un cambio di prospettiva, in quanto è alla sua prima esperienza da selezionatore per una nazionale.

“È facile non essere più sul campo ogni giorno? Per me sì. È un altro ritmo. Devo immergermi nella cultura del Paese, ecco perché mi sono trasferito a Rio. Qui ho trovato una Federazione molto ben organizzata. Dal presidente della CBF (Samir Xaud, ndr) al direttore (Rodrigo Caetano, ndr), sono tutti fantastici, entusiasti. Lavoriamo in un’atmosfera eccellente, con serietà. Sono venuto con i miei assistenti, ma non avevo bisogno di altro. La struttura è perfetta“.