Partiamo con una premessa: i sette milioni richiesti da Gordon Stipic, agente di Calhanoglu, non sono ancora stati confermati da nessuna dichiarazione e perciò, ad oggi, rimane uno dei tanti rumors classici che porta con sé la sosta nazionali. Inoltre, Calha non ha mai (per il momento) manifestato l’intenzione di lasciare il Milan ma, considerando la distanza economica che si legge sui giornali, è lecito ipotizzare che il matrimonio tra il turco ed i rossoneri possa presto interrompersi. Il numero 10 della banda Pioli vorrebbe uno stipendio da top player in stile Ibrahimovic e Donnarumma ma, dalle parti di via Aldo Rossi, non c’è l’intenzione di accontentare tali richieste. Certo, il turco è un perno del 4-2-3-1 di Pioli ed è un trascinatore di questo ‘nuovo’ Milan, ma non dobbiamo trascurare il fatto che questo momento di grazia è stato preceduto da diverse annate deludenti.

Calhanoglu, troveresti spazio nelle pretendenti?

La possibilità di acquistare Hakan a parametro zero è senza dubbio una grande occasione per molti club ed infatti non mancano le pretendenti. Da Inter a Juventus passando per l’Atletico Madrid, tante squadre in giro per l’Europa stimano l’ex Bayer Leverkusen. Ma, analizzando l’idea di calcio di questi team, Calhanoglu rientrerebbe negli schemi tattici dei vari Conte, Pirlo e Simeone? Partendo proprio dal Cholo, che ha come punto fisso il suo 4-4-2 composto da quattro centrocampisti più operai che fantasiosi, il turco dovrebbe accontentarsi di un posto sulla fascia, in assenza di un trequartista. Posizione in cui ha già faticato con Gattuso. Hakan, infatti, dà il meglio di sé vicino alla porta come in questo momento e tornare alla ‘versione operaio’ vorrebbe dire rivivere un Gattuso-bis. Analoga situazione si ripresenterebbe nel 3-5-2 di Conte in cui la concorrenza dei vari Barella, Vidal, Sensi e Gagliardini finirebbe per svantaggiare il turco ancor di più. Infine, trasferirsi in bianconero vorrebbe dire, al di là di prendersi gli insulti dei tifosi, lanciarsi in una realtà non ancora ben delineata, con tanti attaccanti ed un modulo non ancora chiaro, probabilmente senza un trequartista. Così come non sarebbe certo il posto da titolare per Calhanoglu.

Calhanoglu, ecco perché conviene restare al Milan

Detto questo, l’incompatibilità con l’idea di calcio delle pretendenti non è il solo motivo per cui a Calha converrebbe restare a Milano. Infatti, questo potrebbe essere l’anno buono per il tanto atteso ritorno in Champions dei rossoneri ed il turco, che è un fedelissimo di mister Pioli, avrebbe un ruolo da assoluto protagonista assieme all’amico Ibrahimovic. Per quanto concerne invece l’aspetto economico, la soluzione si potrebbe trovare ad una via di mezzo tra domanda ed offerta, magari inserendo alcuni bonus in caso di piazzamento nell’Europa che conta. Così facendo, il turco si andrebbe a posizionare alle spalle di Ibrahimovic e Donnarumma, sulla stessa linea d’aria del capitano Romagnoli. Un piazzamento coerente con quello che Hakan sta dimostrando in questi mesi, uno stipendio che non andrebbe a rompere gli equilibri. E poi, diciamo la verità, essere tra i protagonisti del ritorno in Champions di un club come il Milan avrebbe un sapore speciale. Molto più speciale di quei 6-7 milioni che gli finirebbero in tasca altrove…