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Capello vota Thiago Motta per il Milan: “Lui con Zirkzee, sarebbe l’ideale. Alternativa? Uno come Fonseca”

Fabio Capello vota Thiago Motta per la panchina del Milan nella prossima stagione. Lo storico tecnico rossonero ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato della pista che porterebbe l’attuale allenatore del Bologna in rossonero. Molto complicata, soprattutto visto il forte interesse della Juventus.

È uno dei miei preferiti. Ha esperienza di grandi club grazie alla carriera da calciatore e a Bologna ha fatto cose veramente interessanti. Poi ha quella caratteristica speciale, un mio pallino… È un ex centrocampista. Fate l’elenco dei migliori allenatori al mondo, nel gruppo troverete Guardiola, Conte, Xabi Alonso, Ancelotti, Arteta, Allegri, Xavi. Hanno qualcosa in comune, no? Se non Motta, chi per il Milan? Un allenatore che conosce l’Italia. Uno come Fonseca“.

Su Thiago Motta: “Ha fatto rendere tutti i suoi calciatori. E facendo la guerra ad Arnautovic ha dimostrato grande personalità. I giocatori, in questo modo, capiscono che è obbligatorio seguire l’allenatore, per il bene della squadra. Il gioco? C’è un giusto equilibrio tra fase difensiva e offensiva. Motta costruisce da basso, come si dice adesso, ma non in modo esagerato. Pensa un calcio che porta al risultato, ma nel modo giusto. Fuori dal campo? Nelle dichiarazioni non è mai esagerato, sa vivere il momento di gloria senza esaltarsi e dà la giusta importanza al gruppo e ai giocatori. E poi conosce perfettamente l’Italia, parla perfettamente più lingue e ha leadership, che è sempre fondamentale perché i giocatori ti pesano in una settimana. Anzi, dico di più: a volte la leadership non basta: in spogliatoio bisogna trovare leader positivi pronti a lottare con te ed eliminare i leader negativi che rovinano l’ambiente“.

Sull’accoppiata Zirkzee-Motta: “Beh, sarebbe l’ideale. Thiago Motta ha avuto la fortuna di avere in squadra il centravanti sorpresa della stagione e lo ha gestito molto bene. Se parliamo di questo però andiamo in un altro campo, decisamente complesso. I calciatori sono sempre la cosa più importante: è possibile dimostrare di essere bravi solo se si hanno calciatori forti“.

Sulla prima caratteristica che deve avere il prossimo allenatore del Milan: “Deve capire dove sta lavorando. Ogni nazione ha una caratteristica di gioco, una serie di leggi non scritte da conoscere. In Spagna l’eredità di Guardiola è ancora chiara – nei Paesi Baschi, invece, meno -, in Inghilterra si corre e si lotta anche sullo 0-3, in Francia comanda il fisico. Un allenatore deve adattare almeno un po’ il suo calcio a queste caratteristiche. Deve capire che il modo di pensare dei giocatori, tatticamente, è diverso: in ogni nazione ci sono cose che si possono chiedere e altre che è bene evitare“.

Fabio Capello - MilanPress, robe dell'altro diavolo
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