Il rush finale del Milan in sostanza è tracciato. Dieci gare di campionato, con da un minimo di due ad un massimo di cinque partite di Europa League. Dodici, quattordici o quindici line up in pratica da decidere per chiudere una stagione. In un’annata da oltre sessanta match, pensare che ne manchino fondamentalmente così pochi, impone riflessioni. Con la rosa quasi al completo, ragionare su un 11 titolare è un obbligo oltre un’esigenza.

Buona parte delle scelte è cristallizza. Tuttavia dove nel corso dell’anno vi è stato maggior incertezza tra i titolari, al di là degli infortuni naturalmente, è sulla mediana. Reijnders nella prima parte del 23/24 si è imposto, nonostante fosse la sua prima esperienza in Italia, in un ruolo nevralgico. Il calo atletico è arrivato fisiologico in questi mesi, e sicuramente ha inciso il fatto che abbia giocato oltre 25 gare consecutive dal primo minuto.

Adli ha conquistato minuti forse in maniera non pronosticabile. In molti dimenticano sia la sua prima stagione in questa zona di campo e soprattutto si tende a non ricordare sia un 2000. Le migliori partite per qualità il Milan le ha giocate quando Yacine era particolarmente ispirato. Le sue letture a volte son rischiose ma spesso non sono banali. Espone in alcune circostanze la palla ma quando è in serata dà alla squadra un’altra dimensione.

Bennacer è fin qui il grande assente. I minuti li sta avendo, la condizione un po’ cresce, ma Ismael ha abituato tutti ad un altro livello di gioco. Senza palla è il centrocampista che dà più equilibrio, è comunque il giocatore con più esperienza in una linea a due. La sua capacità di ritrovarsi farà la differenza in questo gran finale.

Musah dà garanzie come subentrante. Ha corsa, ha tecnica, a volte si avventura un po’ troppo ma i suoi strappi sono ossigeno in alcuni finali di partita. Sta trovando una sua dimensione, e per un 2002 non è affatto scontato.

Non sappiamo cosa potrà dare Pobega quando dovesse rientrare. Un peccato non averlo nelle rotazioni. Qualche sprazzo di gara potrebbe però prenderselo invece Terracciano, che fin qui si è visto pochissimo. Dire quale sia la coppia di mediani titolari davanti alla difesa ad oggi non è facile dirlo. Far ordine in queste settimane sarà fondamentale in ottica quarti di finale di Europa League. La compattezza passa soprattutto dalla diga. Stiamo ad osservare l’ultima evoluzione tattica di questa stagione altalenante.