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Loftus-Cheek continua a brillare al Milan, ma perché si parla ancora di rimpianti passati?

Il Milan continua a vincere e convincere. Dopo il periodo grigio di novembre-dicembre (dove gli obbiettivi più importanti sono stati accartocciati e buttati via), i rossoneri hanno intrapreso finalmente la via corretta per concludere un’annata che sembrava ormai compromessa.

L’ultima sconfitta in campionato risale a più di due mesi fa, contro l’Atalanta al Gewiss Stadium; mentre contando tutte le competizioni (Serie A, Coppa Italia, Champions League, Europa League) si aggiunge solamente un’altra sconfitta, sempre contra la Dea, in Coppa Italia. Dal 1 dicembre 2023 ad oggi, il Milan ha giocato 15 partite totali, con i seguenti risultati: 11 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Non male se si pensa che dopo il pareggio di Salerno i dubbi su Pioli iniziavano a crescere fortemente.

TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Ma ora si guarda avanti, queste 11 vittorie si azzerano e non contano più, al momento conta solamente il presente. Partita per partita, questa è sempre stata la mentalità di Stefano Pioli, che non è mai andato indietro con i ricordi: sempre e solo focalizzato sul presente.

Questa filosofia è applicata anche nell’ambito della propria rosa a disposizione. Negli ultimi tempi, soprattutto, si è affrontata troppo spesso una retorica incentrata sui famosi “Rimpianti Milan“. E invece che guardare gli acquisti fatti e quanto stiano rendendo bene, si pensa a chi è andato via o è stato ceduto – forse – anzitempo dal club di Via Aldo Rossi, guardando al passato senza focalizzarsi sul presente.

Ebbene, a quanto pare, Brahim Diaz e Hakan Calhanoglu sarebbero i maggiori rimpianti rossoneri degli ultimi anni. Entrambi stanno disputando una grandissima stagione con le loro rispettive squadra, e da li nasce la sopracitata retorica. A questo proposito, è giusto comporre dei paragoni tra i due presunti “rimpianti” e il giocatore che quest’estate è arrivato per prendere il posto che un tempo hanno avuto loro nel Milan: Ruben Loftus-Cheek.

Milan: Brahim Diaz (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Brahim Diaz (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

I NUMERI

Diaz e Calhanoglu hanno entrambi giocato un totale di 28 partite in questa stagione, mentre Loftus-Cheek, causa disturbi fisici, ha preso parte a 26 gare ufficiali. Nel caso dello spagnolo, a referto ci sono segnati 8 gol e 3 assist; per il turco invece 11 gol (di cui ben 9 realizzati su rigore) e 3 assist. Il numero 8 rossonero, seppur avendo giocato due partite in meno è molto vicino ai numeri dei suoi predecessori: 7 gol e 2 assist.

Dentro il campo espone un dominio fisico impressionante e, nonostante la grande quantità di muscoli che si porta dietro, non perde velocità, soprattutto in progressione. Una cosa importante da non sottovalutare è il suo livello tecnico, in ampio miglioramento.

SIAMO SICURI CHE I RIMPIANTI SIANO DEL MILAN?

Generalmente il Milan non ha mai guardato al passato con troppa nostalgia, o meglio, è difficile poter essere una squadra vincente se ci si guarda sempre indietro. La dirigenza si è sempre data da fare, con le risorse disponibili, a rimpiazzare il giocatore che si è deciso di far partire. Con il senno di poi è facile parlare di rimpianti, certo, ma tendenzialmente si può parlare di rimpianti quando colui che arriva a sostituire il suddetto non si rivela all’altezza dell’eredità avuta, e questo non è certo il caso.

Rigirando la frittata, si potrebbe ancora parlare di rimpianti, ma non riguardanti il Diavolo. Già perché poche volte si è parlato di come il Chelsea, da cui il Milan ha acquistato spesso e volentieri negli ultimi anni, si sia lasciato sfuggire troppi talenti. A partire da Tomori, fino ad arrivare a Pulisic e Loftus-Cheek. Tutti giocatori tenuti ai margini della squadra dai Blues, e sfruttati benissimo dagli acquirenti rossoneri. Quindi, siamo proprio sicuri che sia il Milan a dover avere dei rimpianti?

Milan: Ruben Loftus-Cheek, Fikayo Tomori - MilanPress, robe dell’altro diavolo
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