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Decreto Crescita, questioni societarie e i dubbi del campo: il 2023 del Milan finisce com’era iniziato. Che il 2024 porti aria nuova

Non poteva esserci epilogo peggiore di 2023 per il Milan (Sassuolo permettendo) che la notizia di questa sera con la quale vengono scombussolati piani e nascono nuove incertezze circa il futuro anche di certi giocatori (qualcuno ha detto Maignan?): l’addio al Decreto Crescita senza alcuna proroga di due mesi come ventilato nelle ore precedenti.

Un colpo basso che non condiziona solo il club rossonero, ma tutto il panorama calcistico italiano, come più volte ribadito dal presidente Paolo Scaroni e dall’amministratore delegato Giorgio Furlani, così come da altre figure esterne al club. La proroga sarebbe saltata nel corso del Consiglio dei Ministri dopo una “accesa discussione” tra le parti. Le società di Serie A contavano di sfruttare le agevolazioni nella sessione invernale di calciomercato, ma così non sarà.

La rosa a disposizione di Stefano Pioli ha bisogno di innesti per via della sciagurata gestione della vicenda infortuni, in questo modo tutto sarà più complicato per un club che già usufruiva di questi aiuti. Piove sul bagnato.

Potrebbe diluviare qualora la squadra sabato non facesse risultato contro il Sassuolo, bisognoso di punti per allontanare i bassifondi della classifica e lasciare alle spalle un periodo negativo. Il campo nel 2023 ha dato ben poche soddisfazioni: l’unico grande traguardo è stata la semifinale di Champions League, poi persa malamente in due dei cinque derby persi nei 365 giorni che stanno per chiudersi. I dubbi circa la guida tecnica oramai non sono solo dei tifosi, ma sono passati anche ai piani alti. Non è un caso che, mai come dopo il pareggio di Salerno, Stefano Pioli sia stato ad un passo dall’addio. La mancanza di alternative valide e alla portata sembra averlo salvato momentaneamente, ma un nuovo scivolone non sembra poter essere ammesso.

Dubbi che poi si trasferiscono nei piani alti, appunto. Dubbi che non riguardano solo la persona a capo del gruppo squadra, ma che riguardano i piani alti stessi. Che RedBird sia in cerca di investitori per il Milan è pacifico, era nella natura delle cose al momento dell’arrivo del gruppo statunitense guidato da Gerry Cardinale. Che però i rumors su una possibile cessione di quote importanti arrivassero già nel dicembre 2023 non era affatto prevedibile. Indiscrezioni, rumors, chiamateli come volete, ma c’è un grande chiacchiericcio attorno al club rossonero. All’orizzonte l’ennesima turbolenza societaria degli ultimi anni?

Presto per dirlo, forse. Ciò che resta è un 2023 che se ne va così, con poche certezze e tanti, tantissimi dubbi. Una fotografia perfetta di ciò che è stato l’intero anno solare e di ciò che non dovrà essere il prossimo. Che il 2024 porti aria nuova, in tutti i sensi.

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