È l’anti viglia di Milan-Monza, ma la testa di molti tifosi è ancora in fase di elaborazione. Alcuni avrebbero preferito finire quarti mercoledì e concentrarsi sul campionato, qualcuno sperava nel miracolo sportivo, altri tutto sommato non disdegnavano e non disdegnano l’Europa League.
Il gruppo di Champions ha detto che il Milan aveva tutto il potenziale per arrivare nei primi due posti, ma non ci è riuscito. Il campionato dice che i rossoneri non sono così distanti da Inter e Juventus, tuttavia iniziano ad esserci tanti punti di differenza. La verità dunque è che il Diavolo forse vale più di quello che abbiamo visto finora, ma in concreto il campo dice che può ambire ad una qualificazione alla prossima Champions senza troppe ansie, e merita la retrocessione attuale in Europa League.
Qui dovrebbe scattare qualcosa nella testa del gruppo squadra. Tirar fuori le motivazioni giuste per prendere questo downgrade in modo positivo, che possa generare una rabbia sportiva che li spinga a dimostrare di valere di più. Prendere quindi questa nuova condizione, come opportunità di redenzione per loro stessi e per tutto l’ambiente.
L’unica modalità con la quale si può uscire da vincenti è l’essere responsabili. Lo switch deve portare ad essere concentrati in ogni partita, in Italia ed in Europa. È un purgatorio nel quale il Diavolo dovrà restare per tutta la stagione e se non si vuole finire svuotati come la scorsa, occorre un approccio maturo.
Niente retorica. Niente frasi fatte. Niente ‘il Milan non ha mai vinto questa coppa’. Maniche su, determinazione e concretezza. Che sia un obiettivo arrivare in fondo, con ambizione e orgoglio. Altrimenti i detrattori interni ed esterni che pensano che questo gruppo ha poca personalità, avrà sempre avuto ragione.