Se, da una parte, le società premono per la riapertura, dall’altra, gli esperti bocciano la partecipazione del pubblico alle manifestazioni sportive. Quella di oggi, sulle colonne del Corriere della Sera, è una doccia fredda per i club e per i tifosi: «Allo stato attuale, non ci siano le premesse per eventi con spettatori. I raduni di massa sono considerati al mondo come il massimo livello di rischio che non è legato solo all’evento», ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico scientifico del Governo. E ancora: «C’è una serie di problemi nel gestire l’ingresso e l’uscita delle persone». Definitiva la posizione di stamattina del premier Giuseppe Conte: «Per quanto mi riguarda – ha affermato il premier – la presenza allo stadio così come a manifestazione dove l’assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti ma anche in fase di entrata e uscita, non è assolutamente opportuna».
Insomma, il Milan e tutta la Serie A ripartiranno da dove si era concluso l’ultimo campionato, ovvero senza pubblico. Ma il pressing continuerà e dovrà fare i conti con eventuali focolai Covid e con i numeri di contagi, ricoveri, terapie intensive. Eppure in tutto questo non risulta che Milan e Inter abbiano depositato una proposta di protocollo da seguire per riaprire San Siro almeno a qualche migliaio di tifosi, come, invece, è accaduto a Torino sia per l’Allianz Stadium della Juventus sia per il “Grande Torino” dove giocano i granata. E’ probabile che un’accelerazione in questo senso sia in arrivo nei prossimi giorni anche perché i mancati incassi da biglietteria pesano non poco sulle casse di tutti i club. E un’altra stagione a zero ricavi in questo capitolo non è sostenibile. Allo stesso tempo servono i tempi “tecnici” per ideare una campagna abbonamenti, magari “azzoppata”, ma che in qualche modo deve viaggiare speditamente.
Nel frattempo, si guarda sempre di più al futuro. Un futuro più roseo, già nell’era del vaccino Covid che metterà tutti un po’ più sereni. Un’ottima notizia per Milan e Inter è la norma cosiddetta “sblocca stadi” approvata nel Dl Semplificazioni che per entrare in vigore deve passare il voto dell’aula del Senato e poi la conversione definitiva alla Camera. Il testo consentirà di accelererebbe gli interventi di modifica o rifacimento ex novo degli impianti italiani. Sarebbe un ulteriore passo in avanti sul documento propedeutico per la costruzione di uno stadio moderno, ma con il mantenimento di elementi dell’attuale impianto “Giuseppe Meazza” come concordato ormai dall’inizio dell’estate con il Comune.
