Cosa poteva esserci di più entusiasmante che ritrovare la semifinale di Champions League dopo più di 10 anni per Milan e Inter? Affrontarsi in un doppio Euroderby. San Siro si veste per due volte consecutive per le grandi occasioni: due sold-out nel giro di una settimana. Coreografie, sfottò, cori: la battaglia sul campo si trasferisce sugli spalti con la voce dei sostenitori delle due squadre. È il derby della Madonnina: una partita dove prevalere non è un’opzione, ma un dovere.
La Scala del Calcio piena con oltre 74mila spettatori provenienti da 124 Paesi diversi e collegamenti tv da 120 stati. Milano ha il suo piccolo Superbowl, diviso però in due serate. È previsto il record di incassi: secondo la Gazzetta dello Sport verranno raggiunti oltre 10 milioni di euro. Sono ben lontani i due milioni e mezzo incassati nel 2003 per il Milan.
Il palcoscenico è ancora quello stadio Meazza, quello che rossoneri e nerazzurri stanno cercando in qualche modo di sostituire per esigenze di ammodernamento e di ricavi. Su questa tema scrive Gianfelice Facchetti, attore e figlio del grande nerazzurro Giacinto, sul quotidiano la Repubblica nella sua versione milanese. Una lettera in cui San Siro stesso scrive alle due squadre: eccone un estratto.
“Considerando il tutto esaurito a cui assisto quasi ogni domenica, la domanda è d’obbligo: nello stadio che sognate di costruire al mio posto o altrove, che fine farebbero le migliaia di appassionati in esubero per un impianto di circa 60.000 posti? Concedetemi un sorriso ma se mi guardo attorno vedo il centro di Milano che si espande e si allarga, ammiro una città che cresce in ogni direzione, persino verso l’alto: per quale ragione lo stadio dovrebbe rimpicciolire?“.
Nel frattempo ci si godrà ancora una volta due notti da leoni. Sempre in quel monumento che ha dato tanto a Milan e Inter ed a cui Milan e Inter hanno dato tanto. Lo spettacolo è lì, gli occhi del mondo pure.
