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Nesta: “Mi aspetto due derby non bellissimi, Inter e Milan si temono. Tonali incarna la passione per il Milan”

Alessandro Nesta ha ricordato il doppio derby europeo del 2003 in un’intervista a SportWeek. Ecco le sue parole:

La prima immagine che torna in mente:Io che corro ad abbracciare Abbiati dopo la parata su Kallon, all’ultimo minuto della partita di ritorno. Ci aveva salvato la vita“.

Cosa ricorda: La tensione. Essendo arrivato quell’anno, io l’avvertivo un po’ meno rispetto ai ‘vecchi’, ai compagni che stavano al Milan più o meno da una vita, ma in ogni caso fu una settimana molto dura a livello psicologico. Ambrosini, Gattuso, li vidi molto male. Silenziosi, loro che ridevano e scherzavano sempre“.

 

Gli altri compagni:Maldini era apparentemente calmo perché, come ha confessato adesso che fa il dirigente, se lui, capitano, si fosse mostrato agitato, noialtri saremmo andati nel panico. Pirlo era invece indecifrabile come sempre. Io avevo la fortuna di stare in camera con lui in ritiro, perciò dormii benissimo. La prima e forse unica volta in cui ho fatto fatica prima della partita è stata proprio alla vigilia della finale della Champions di quel 2003, contro la Juve. Non era tanto per l’avversario, quanto per il fatto che la Champions, intesa come trofeo, fino ad allora l’avevo vista solo in tv, e invece il giorno dopo l’avrei avuta a portata di mano“.

Come si sentiva:Curioso di capire quanto grande sarebbe stata la delusione nel caso fossimo stati eliminati, e quanta invece l’eccitazione se fossimo andati avanti“.

Per strada:C’era elettricità, anche se, arrivando io dalla Lazio, sentivo che rispetto a Roma l’atmosfera era un po’ distaccata“.

Atmosfera nello spogliatoio:Già a Milanello, il giorno prima, eravamo in partita. C’era un silenzio spettrale. Dopo l’1-1 in casa loro che ci aveva dato la finale, rientrai nello spogliatoio e per mezz’ora restai seduto a rilassarmi. Ero come uno che è andato dal dentista tutto preoccupato e nervoso e poi, una volta tolto il dente e passato il dolore, finalmente distende i nervi. Dopo, festeggiammo forte: avevamo buttato fuori l’Inter e andavamo a giocarci una finale di Coppa dei Campioni che il Milan non giocava da tanto“.

Due momenti di quelle due partite: Uno: il gol dell’1-0 di Shevchenko in casa loro dopo lo 0-0 dell’andata. Sheva vince il contrasto con Cordoba al limite dell’area e segna in spaccata con un tiro dal basso verso l’alto superando Toldo in uscita. Io ero sereno perché sapevo di avere in squadra giocatori capaci di fare gol nelle partite importanti. Uno era Sheva. Secondo momento: il pareggio di Oba Oba Martins. Ci fu un lancio che passò sopra Maldini, l’altro prese posizione e fece gol. Sinceramente, non ci aspettavamo di prendere quel gol perché eravamo in controllo“.

Botte:Ma no, ci si conosceva e c’era grande rispetto. Certo, c’erano quelli con cui litigavi. Uno su tutti. Dài, è facile: Materazzi. Amico mio, persona splendida fuori dal campo, ma nei derby tra noi due non c’erano mamme né sorelle“.

Che derby vedremo:Non credo bellissimi, perché le due squadre si temono. Si studieranno, staranno un po’ ‘piatte’. L’Inter starà più bassa per limitare Leao, perché se quello parte, ti sfonda. Ci vorrà un episodio per stapparle“.

Cosa temono l’una dell’altra:Per me l’Inter ha una rosa superiore, perché più profonda, e i cinque cambi concessi oggi potranno incidere molto. D’altra parte, il Milan è più squadra, ha meno cali di tensione. Ai rossoneri viene naturale stare concentrati, agli avversari un po’ meno. E se l’Inter si distrae, la paga sempre, basti vedere i due gol presi in cinque minuti dal Benfica a Milano. Credo anche che il Milan abbia uno spirito di squadra fuori dal comune: la partita di ritorno giocata nei quarti a Napoli dimostra una compattezza molto importante“.

Inter più fisica, Milan con più gioco:Ma anche il Milan è una squadra fisica, magari in maniera differente. Tonali e Bennacer sono due centrocampisti con tanto volume di gioco. Forse non hanno un palleggio super. Al contrario, il centrocampo dell’Inter non è solo corsa e potenza: Calhanoglu, Brozovic, Barella sono giocatori tecnici“.

Chi farà il partitone: Tonali: incarna lo spirito Milan di cui parlavo. E Brozovic, giocatore fondamentale per l’Inter: se gioca lui, giocano tutti“.

 

Sorprese per Pioli e Inzaghi:Sarà difficile. Pioli dovrà limitare Brozo come ha fatto col napoletano Lobotka“.

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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