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Ipotesi ritiro per Ibrahimovic, il pensiero del mental coach Corapi: “Serve capire che tutte le cose hanno una fine. La vittoria della Champions…”

Il mental coach Sandro Corapi ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttosport nella quale ha parlato di Zlatan Ibrahimovic e l’ipotesi ritiro. La situazione è stata messa in parallelo a quella vissuta da Francesco Totti: ecco le dichiarazioni dell’esperto.

Ha mostrato di avere una forte autostima, questa lo può aiutare. Negli anni si è creato una forte risorsa emotiva interna, oltre che un’immagine potente verso l’esterno e pure verso l’interno. Un campione come lui è quello che riesce a trovare soluzioni a eventuali problemi. Potrebbe ritagliarsi così un nuovo ruolo, quello che è successo negli ultimi due anni, quando non ha fatto il calciatore, ma il mentore. In tal senso potrebbe aver già metabolizzato un futuro addio al calcio. Come Totti? Fanno parte della ‘stessa famiglia’, le dinamiche di due campioni che sono sempre stati sotto i riflettori non cambiano. È l’atteggiamento che può essere diverso: Totti ha un carattere più taciturno, Ibra è vulcanico, estroverso. C’è una soggettività di cui tenere sempre conto. Tutti noi diamo per scontate alcune cose, pensando di vivere per sempre. Ebbene, serve un’assunzione di responsabilità, di capire che tutte le cose hanno una fine“.

Corapi conclude: “È sempre estremamente impegnativo per chiunque, per qualsiasi calciatore. È uno stacco da una vita sotto i riflettori, in una gabbia dorata. Quando si è costretti ad appendere gli scarpini al chiodo subentra un vuoto. Prima c’è una dipendenza da alcuni fattori, poi c’è una mancanza di emozioni. E questo può creare a livello emotivo un forte contraccolpo. Un professionista, nell’arco della sua carriera, mette il calcio davanti a tutto. Poi c’è un ribaltamento delle priorità. Sarebbe infastidito dalla vittoria della Champions? Moltissimo. Lui vuole essere una prima donna, al centro dell’attenzione. È un vincente, un guerriero. Inconsciamente, nel suo io più profondo, questa situazione lo contrarierebbe di sicuro. Come aiutare un calciatore in questa situazione? Gli organi competenti dovrebbe fare prevenzione. Il distacco dal calcio giocato potrebbe anche portare ad un livello depressivo, se la mancanza fosse estrema. Loro vivono di dopamina all’interno di quel mondo, di cosa c’è all’esterno spesso e volentieri non sanno nulla. Si deve quindi creare un nuovo percorso, puntando a nuove gratificazioni“.

Milan: Zlatan Ibrahimovic, Alexis Saelemaekers, Malick Thiaw, Pierre Kalulu, Fodé Ballo-Touré (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Zlatan Ibrahimovic, Alexis Saelemaekers, Malick Thiaw, Pierre Kalulu, Fodé Ballo-Touré (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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