Simon Kjaer, è ad oggi al suo terzo anno in rossonero, ed è stato uno degli uomini chiave per riportare lo scudetto a Milano, in sponda rossonera. L’ultima presenza in campo del danese, risale alla partita di andata degli ottavi di finale di Champions League, vinta 1-0 contro il Tottenham, in cui ha sfoggiato peraltro, un ottima prestazione.
Nell’ultima intervista rilasciata, in ritiro con la sua nazionale, ha espresso un profondo malcontento riguardo alle ultime scelte di Pioli, dichiarandosi in una condizione fisica ottimale, che non vedeva da tempo: “La partita con il Tottenham è stata forse la migliore dopo il mio infortunio, – afferma Kjaer – quindi il fatto che non abbia giocato da allora mi ha ovviamente stancato. Mi alleno ininterrottamente da poco più di due mesi ormai, e non lo facevo da otto anni”. E’ senz’altro tangibile, la sua delusione riguardo le ultime scelte di Pioli, che ha sempre preferito Thiaw o Tomori a lui.
Il 33enne capitano della sua Danimarca, ha trovato poco spazio in questa stagione, quindici le presenze totali di cui: 11 in Serie A, 3 in Champions League e la finale di Supercoppa italiana. Ha saltato quattro partite (due di Champions e due di campionato) per un infortunio al bicipite femorale, rimediato nella partita ad Empoli, e tre partite (due di campionato e l’unica di Coppa Italia) per problemi muscolari. Dopo le ultime noie muscolari, è tornato nei minuti finali di Lecce, subentrando nella partita successiva contro la Lazio all’infortunato Tomori. Presente invece titolare dal primo minuto contro Inter, Torino e Tottenham (tra i migliori in campo), poi sempre in panchina.
E’ lampante che la scelta di Pioli, di lasciarlo in panchina dal 14 febbraio, abbia fatto un pò storcere il naso al danese che, da quanto riferito alla stampa, si sente perfettamente in forma. Focalizzandosi invece, nel punto di vista dell’allenatore del Milan, è chiaro che lasciare fuori il giovane Thiaw, al momento, sarebbe controproducente, mentre Tomori (almeno in campionato) sta dimostrando più bassi che alti, e potrebbe non essere una così cattiva scelta alternarlo a Kjaer.
COSA POTREBBE ANCORA DARE AL MILAN?
Kjaer è, senza dubbio, un uomo chiave per lo spogliatoio rossonero: carisma e leadership gli appartengono, e averlo in campo soprattutto, potrebbe far crescere nella maniera giusta il giovane Thiaw, ma così come ancora Kalulu e Tomori. Questi ultimi particolarmente, l’anno scorso sono cresciuti tantissimo sulle orme dei consigli del danese, formando un muro compatto nell’ultima parte di campionato, per portare alla vittoria finale il Milan. E’ un giocatore di grande esperienza, ha militato in ben sei campionati diversi: Superligaen (Midtjylland), Bundesliga (Wolfsburg), La Liga (Sevilla), Ligue 1 (Lille), Super Lig (Fenerbahce) e Serie A (Palermo, Roma, Atalanta e Milan).
Ma la sua utilità non si ferma solamente negli spogliatoi o nella crescita dei giovani, è importante averlo anche sul campo. Nell’ultima partita disputata, contro il Tottenham, non ha fatto respirare giocatori come Kane e Son, non proprio degli sconosciuti. Per questo motivo, non c’è motivo di pensare che il numero 24 rossonero continuerà a fare panchina fino a fine stagione, è un giocatore imprescindibile al momento, e se si vuole ritrovare più solidità e equilibrio, il danese potrebbe essere l’uomo giusto.
