I due punti persi nei minuti finali contro la Roma – oltre all’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino – impongono al Milan di voltare pagina, e provare ad uscire con i tre punti dal Via del Mare di Lecce, anche per non lasciar scappare lo straripante Napoli che ventiquattro ore fa ha rifilato cinque palloni alla Juventus. Dopo il turnover di mercoledì, Pioli si affida nuovamente ai titolarissimi, con l’unica eccezione dello squalificato Tonali, sostituito da Pobega, che vince il ballottaggio con Vranckx. Baroni risponde con il consueto 4-3-3, dove sono Strefezza e Di Francesco ad appoggiare l’ex Colombo.

Lecce-Milan, primo tempo

I giocatori del Milan provano a caricarsi, disponendosi in cerchio in mezzo al campo prima del fischio d’inizio, ma la pratica non segue le intenzioni, perchè dopo meno di tre minuti i rossoneri sono già sotto: marchiano errore di Kalulu, che, senza essere pressato regala il pallone a Di Francesco, il quale si invola sulla sinistra e mette in mezzo, laddove Theo Hernandez, nel tentativo di anticipare Blin, manda nella propria porta. Il Milan è in bambola, e meno di due minuti dopo rischia di affondare: cambio campo di Gendrey a trovare tutto solo Di Francesco, il quale mastica il mancino mandando a lato. Il Milan prova a risvegliarsi ed al decimo va vicino al pareggio: imbucata di Brahim Diaz per Pobega, che inserisce sul filo del fuorigioco, ma davanti a Falcone spara addosso al portiere pugliese. Il problema per i Campioni d’Italia è che, ogni volta che attacca, il Lecce è pericoloso, con Di Francesco uno dei più ispirati: il figlio d’arte si accentra e calcia sfiorando il palo alla sinistra di Tatarusanu. A metà tempo, il raddoppio del Lecce, dominante in campo: corner corto, palla per Hjulmand che mette in mezzo dove Baschirotto stacca di testa e manda alle spalle di Tatarusanu. Il Lecce è indiavolato e va anche vicino al tris cinque minuti dopo: ancora cross di Di Francesco, stavolta per Gendrey, che di testa manda a lato. Pobega è il più pericoloso dei rossoneri: l’ex Torino ci prova a cinque dalla fine, controllando il pallone al limite dell’area a girando di destro, ma senza inquadrare lo specchio. Tre minuti dopo, buona occasione per il Diavolo: cross di Calabria, Giroud colpisce tra testa e spalla e Falcone deve volare per togliere la palla dall’incrocio. I timidissimi segnali di ripresa del Milan dopo mezz’ora shock non cambiano il risultato prima dell’intervallo, al quale le squadre vanno con il Lecce avanti 2-0.

Lecce-Milan, secondo tempo

Le mosse di Stefano Pioli all’intervallo per provare a ribaltare la partita sono Dest e Messias, che rilevano Theo Hernandez e Saelemaekers. Il Milan ci prova subito con Leao, che entra in are e va al tiro: la palla, deviata da Baschirotto, per poco non inganna Falcone. Al minuto tredici il Milan la riapre: Falcone compie una grande parata su Giroud, poi la palla arriva a Rafael Leao, che dal lato sinistro dell’area lascia partire un tiro beffardo sul primo palo che sorprende Falcone. Il Milan non riesce a sfruttare subito l’inerzia della partita, che vive una fase di stanca. A venti dalla fine, Pioli si gioca la carta Origi, al posto di Brahim Diaz e l’ingresso della seconda punta crea subito scompiglio in area giallorossa, perchè il Milan la pareggia: cross da sinistra, sponda di Giroud per l’inserimento di Davide Calabria che da due passi non sbaglia. Il Milan ci crede, ma il Lecce – dopo aver patito il colpo – si rende molto pericoloso al minuto 83: Gallo scherza Calabria e mette in mezzo, dove per poco Tatarusanu e Tomori non confezionano il secondo autogol di serata del Milan. Subito dopo, Pioli toglie il capitano insieme a Pobega: dentro Kjaer e Vranckx. Nei cinque minuti di recupero, il Milan non riesce a costruire azioni degne di nota, e così torna dalla Puglia con un solo punto, che permette al Napoli di volare a +9.