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Scaroni: “Bis scudetto? Vedo tutti ottimisti. Leao mi dicono si trovi bene a Milano e…”

Il presidente del Milan Scaroni ha parlato della squadra e della società al Forum di Investopia, incontrando anche le istituzioni locali sportive. Quando Paolo è entrato come cda, vale a dire ad aprile 2017, la squadra era un disastro. Ma come scrive La Gazzetta dello Sport, dopo le macerie della gestione cinese sono arrivati i successi che oggi conosciamo. Ecco di seguito le parole di Scaroni sulla possibilità di un altro scudetto: “Vedo tutti ottimisti, da Maldini a Pioli. Perché non dovrei esserlo io?”.

Oltre che dello scudetto Scaroni ha parlato anche di altri argomenti, come per esempio il momento più cupo da quando il presidente è in carica: “Nella gestione cinese ero in costante apprensione. Per il prestito concesso, Elliott mi volle in sua rappresentanza nel consiglio d’amministrazione. Un anno di inferno, la situazione finanziaria era sempre leggermente sotto i parametri richiesti, ogni intervento di Yonghong, anche se di pochi milioni di euro, arrivava all’ultimo momento disponibile. Dovevamo insistere come pazzi. Alla stretta finale, quando non ha potuto rimborsare il debito e il club è passato tra le proprietà di Elliott, ho tirato un sospiro di sollievo. Ci sono stati altri momenti difficili, penso al 5-0 di Bergamo, prima di vivere questi anni magici”.

Scaroni (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Paolo Scaroni (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images) – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Su Elliott al Milan: “In Italia ci siamo posti come modello. Elliott è stato un azionista responsabile che comunque ha fatto gli aumenti di capitale necessari e investito cifre pesanti: oltre 700 milioni. È stato un precursore, in un certo senso obbligato: tutto il calcio andrà così, non è più il tempo del presidente mecenate con ampio portafoglio. Il Fair play finanziario lo impone: in Italia consideriamo logico ‘perdere’ nel bilancio, ma dovrebbe essere l’opposto. Il Bayern Monaco guadagna da quasi trent’anni consecutivi. Il calcio è una macchina, i soldi sono la benzina. Il dibattito ideologico è sterile: il calcio, la Lega, non vogliono far pena a nessuno ma dovrebbero farla. Senza soldi, si blocca la macchina. Non si compete, si ferma il sistema: per avere ambizioni servono risorse”.

Su come tornare competitivi in Europa: “La Champions è troppo importante per ‘nutrire’ i nostri 550 milioni di simpatizzanti, una parte dei quali si trova anche qui a Dubai e negli Emirati. Lo è quasi più di uno scudetto. Per cui le mie due battaglie sono per lo stadio nuovo e per i diritti tv internazionali. Solito esempio: se noi guadagniamo 35-40 milioni l’anno da San Siro, il Bayern ne incassa almeno il triplo. Uno stadio bello, moderno, pieno, illuminato: uno spettacolo fondamentale per vendere i diritti televisivi all’estero, e di conseguenza per attrarre gli sponsor. La Liga prende quattro volte quello che riceve la A. Il Real Madrid come noi ha una partnership con Emirates, eppure incassa molto di più perché fuori dalla Spagna riesce a vendersi meglio. Come fanno gli altri: la Premier vende nel mondo per 2 miliardi, noi per 200 milioni. Dobbiamo crescere, partendo appunto da nuovi impianti: il metodo conservatore nel calcio equivale a darsi la zappa sui piedi”.

Milan: Paolo Scaroni - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Paolo Scaroni – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Sul nuovo stadio: “Il dibattito pubblico si è concluso e in poche settimane aspettiamo la relazione del Comune. Se suggeriranno modifiche fattibili, eseguiremo. Se chiederanno stravolgimenti, no grazie. Abbiamo pensato a un impianto diverso, con due anelli e sviluppato in verticale, per permettere una visione ottimale da tutte le posizioni: per questo potrebbe arrivare a contenere dai 65mila ai 70 mila spettatori. In parallelo seguiamo altre strade: una porta a Sesto San Giovanni, ma non è l’unica. Dove si sblocca prima, procederemo”.

sulla possibilità di ristrutturare San Siro: “Tecnicamente impossibile. Non esiste uno stadio altrettanto capiente, o anche un po’ meno, nel raggio di trenta chilometri. Quando San Siro diventerebbe inagibile, dove spostiamo le squadre?”.

Se Cardinale sposa questa linea: “Assolutamente, più di tutti gli altri. Assieme a lui a prenderemo la decisione finale su dove andare. Lui e il suo team sono espertissimi in materia, hanno contribuito a realizzare gli stadi degli Yankees, quelli a Dallas e a Cleveland. Hanno un background di livello assoluto sul tema. Si torna al punto: stadi nuovi, pieni, vivi sono fondamentali per il modello di business sportivo che intende lui. Non solo calcio ma entertainment: la partita collegata ad altri eventi, con il coinvolgimento delle famiglie. Dobbiamo capire che siamo attori non solo del calcio ma del mondo dell’intrattenimento. Una visione americana dello sport, che può generare ulteriori profitti. Di nuovo, chi meglio di lui può accompagnarci in questa nuova fase?”.

Milan: Gerry Cardinale a Milanello (Photo by AC Milan/AC Milan via Getty Images) RedBird
Milan: Gerry Cardinale a Milanello (Photo by AC Milan/AC Milan via Getty Images) RedBird

Sulla vera natura di Cardinale: “È un professionista dal curriculum eccellente. Da studente ha ottenuto la Rhodes Scholarship, la borsa di studio che per un americano è un’istituzione, la stessa vinta da Bill Clinton e che ti porta dritto a Oxford. È un appassionato di tutti gli sport, è riservato ma dice la sua. Non avesse voluto vincere una nuova sfida sarebbe rimasto bello tranquillo in Goldman Sachs. Mi piace che si definisca ‘il custode’ del club”.

Sui rapporti con Maldini: “Parliamo di un mito autentico. E di una persona buona, gradevole, che progressivamente si è calato nei panni del manager. Non è così scontato, direi piuttosto l’opposto. Come lui anche Pioli e Massara sono professionisti eccellenti e uomini seri. È il nostro stile Milan”.

Su Leao e il calciomercato: “Mi dicono che a Milano e nel Milan si trovi molto bene, che è motivato. So che Maldini sta trattando e per quanto ho appena detto se tratta lui, sono tranquillo”.

E infine su Giroud al Mondiale: “Sì e ne siamo molto orgogliosi. Il Milan lo ha rivitalizzato, c’è un po’ del nostro merito anche nei successi della Francia”.

Francia: l'esultanza di Olivier Giroud dopo il gol contro l'Inghilterra (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Francia: l’esultanza di Olivier Giroud dopo il gol contro l’Inghilterra (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

 

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