HomePrimo PianoIl Tas e la sentenza sul City. Quante polemiche!

Il Tas e la sentenza sul City. Quante polemiche!

Questa mattina il TAS di Losanna ha ribaltato totalmente la sentenza di febbraio 2020 del CFCB (organo di controllo finanziario per club dell’UEFA). Si è passati dall’esclusione dalle competizioni europee e 30 milioni di euro di multa, alla sola ammenda di 10 milioni di euro e riammissioni alle coppe continentali. Al momento non vi sono ancora le motivazioni del TAS, che verranno pubblicate nei prossimi giorni, ma il tam-tam mediatico chiaramente si è già scatenato.

L’articolo di Calcio & Finanza semplifica molto bene i punti che hanno portato all’inammissibilità dell’esclusione e in sostanza fanno riferimento alla prescrizioni o alla contestabilità dei reati che il CFCB avrebbe cavalcato come accuse. In pratica, il TAS pur ammettendo che il City abbia ostacolato le indagini del CFCB stesso, ritiene che tale comportamento non sia comunque grave da estromettere il club dalle coppe europee. Dunque, anche l’aver tentato di occultare una parte delle fonti dei finanziamenti azionari, non rappresenta un vulnus sufficiente ad escludere una squadra dalle competizioni continentali.

Come naturale che fosse quest’oggi, questa news sta catalizzando l’attenzione di tanti appassionati. Nei primi 5 topic in tendenza di Twitter, due sono riferiti al Manchester City. Le perplessità dei tifosi di tutto il mondo e degli addetti ai lavori, quindi giornalisti ed opinionisti in genere, sono dibattuti e discussi da ore. Dalla sentenza di oggi si evince che gli organi di controllo della UEFA (per esempio il CFCB) non hanno abbastanza potere politico e con oggi vengono pubblicamente sviliti dal TAS (Tribunale arbitrale internazionale dello sport).

Viene conseguentemente facile pensare che tra le altre, in primis Milan, Inter e Roma, si sentiranno coinvolte pur in modo indiretto da tale sentenza. I principi del FPF e la credibilità stessa della UEFA ora sono in forte pericolo. Aver dovuto forzare un player trading facendo leva su plusvalenze, rinunciando a trattenere giocatori importanti, ha comportato un sacrificio tecnico ed economico che ha bloccato la crescita di queste società. A questo punto vien da chiedersi: a che pro tutto ciò? Che attendibilità hanno tutte le regole relative al financial fair play? Chi lo rispetterà a partire da quest’estate?

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