Alexis Saelemaekers è veramente mancato a Stefano Pioli. L’allenatore del Milan ha sempre apprezzato esplicitamente le doti tecniche e la voglia del ragazzo arrivato dall’Anderlecht. Il suo infortunio ha bloccato una crescita costante spesso sottovalutata, ma molto utile nelle idee del mister, che lo ritroverà motivato dopo lo stop forzato.
Il Milan molto difficilmente arriverà ad acquistare Hakim Ziyech: la trattativa, seppur abbordabile a livello di costi (un po’ più insidioso l’ingaggio da Premier League), sembra che stia andando verso il nulla di fatto, anche perché il marocchino in questo Mondiale ha mostrato doti che possono interessare club più floridi economicamente, come il Manchester United.
In tutto questo parlare ci deve essere pure una certezza, ed essa è personificata dal numero 56 che, per doti tattiche, non rappresenta un’alternativa al giocatore del Chelsea. In effetti i due sono proprio differenti: uno sa difendere ed è un anello di costruzione, l’altro è un finalizzatore con tecnica decisamente di livello.
Forse, però, in questo Milan eccessivamente offensivo, Saelemaekers rappresenta un giocatore perfetto per dare equilibrio ad una squadra che alza il baricentro con le giocate sulla sinistra. Il duo Theo-Leao è incredibile, e la fascia destra deve coprire gli sprint non andati a buon fine. In questo senso, Ziyech non servirebbe, Alexis sì.
Il classe 1999 è arrivato a Milano con l’idea tattica di essere terzino per capirci, e grazie a questo suo vecchio ruolo è diventato un giocatore intelligente. La genialata di Pioli (una delle tante) di avanzarlo lo ha reso ancora più tecnico ed incisivo, rendendo il giovane un collettivo di capacità utili a tutte le situazioni che si presentano nei 90 minuti, che il Milan stia vincendo o perdendo.
Ora, dopo aver saltato 12 partite (non è mai stato così tanto fermo nella sua breve carriera), Saelemaekers tornerà in campo nel 2023 con la voglia di spaccare e di tornare a quel, seppur breve, filotto di reti segnate. Sbloccarsi in zona gol sarebbe un altro passo della continua crescita del belga che, zitto zitto, è uno dei paladini nel gioco di questo Milan.